Università, appello dell'Udu: «Dalle parole bisogna passare ai fatti»

TERAMO – «Bene il tavolo tecnico sull’Ateneo teramano, ma ora dalle parole bisogna passare ai fatti». L’Udu, Unione degli universitari, è soddisfatta dell’eco mediatico e non solo che ottenuto in seguito alla conferenza stampa del 10 giugno, in cui l’associazione studentesca aveva denunciato il calo del numero di iscritti dell’Ateneo e le problematiche ed i disservizi lamentati dagli studenti. «finalmente – affermano i rappresentanti del gruppo studentesco – istituzioni e politica si sono iniziati ad interessare al " problema università’ " fino ad ora dimenticato da tutti». L’Udu ha raccolto in un documento, consegnato al sindaco Maurizio Brucchi, le criticità da risolvere in breve tempo, affinché la situazione dell’ Università e la condizione degli studenti possa migliorare. Gli studenti hanno chiesto il ripristino della Linea 7 dalle ore 15.00 alle 17.00, ossia l’ unica corsa dedicata alla sede universitaria di Colleparco; corse notturne tra il centro storico e i quartieri più periferici della città abitati dagli studenti; il potenziamento dei collegamenti tra Teramo e la località Piano D’Accio dove sorge il nuovo polo agroveterinario. Chiesta anche la copertura totale delle borse di studio: quest’anno, infatti, l’Adsu non è ancora riuscita, a causa della carenza di fondi, ad erogare i contributi a tutti gli venti diritto, attualmente si è arrivati al 70%. L’Udu ha anche sollecitato il Comune a mettere a disposizione un’ aula studio nel centro della città (il sindaco ha proposto i locali dell’Arca, in Largo San Matteo, ndr) e immediate soluzioni sia per il completamento della Casa dello studente sia per una strategia che porti la stessa a non diventare una "cattedrale nel deserto": la struttura è infatti collocata in una posizione definita “scomoda” dagli universitari, che sollecitano un piano servizi ad hoc per renderla più accessibile.  L’Udu lancia anche un chiaro messaggio al Rettore Rita Tranquilli Leali. «Auspichiamo – afferma – che si renda davvero conto della condizione del nostro Ateneo. Infatti, al tavolo tecnico ha continuato a giocare sui numeri degli iscritti, trincerandosi dietro statistiche e non facendo emergere nessuna criticità e alla precisa domanda su quale fosse la "strategia" dell’ Università degli Studi di Teramo non ha risposto! Grave e soprattutto preoccupante che un Rettore non abbia un progetto o una visione dell’ Università». L’Udu precisa inoltte che «le colpe sui disservizi dell’UniTe, purtroppo, come forse si è voluto far credere, non sono da ravvisare, però, tutte nella cattiva gestione della politica, basti vedere gli innumerevoli problemi che si sono avuti quest’anno con le biblioteche universitarie, il ritardo nella pubblicazione dei bandi, la mancanza di una copisteria all’interno delle Facoltà e questi sono solo alcuni esempi». L’associazione studentesca invita infine il Rettore a «smetterla di giocare con le statistiche:  non saranno 100 immatricolati in più a cambiare le sorti della nostra Università e di fare qualcosa anche lei dato che è la massima carica di questo Ateneo  e perché senza una seria e concordata sinergia tra tutte le parti sarà davvero difficile giungere a reali conclusioni. Non sarà di certo una statistica a salvare l’Ateneo teramano».