I suicidi di Castrogno finiscono sul tavolo del ministro

TERAMO – Il caso dei due suicidi verificatisi nel carcere di Castrogno in due giorni e del terzo sventato all’indomani dagli agenti di custodia teramani, finisce sul tavolo del ministro di Giustizia, Paola Severino. A portarcelo, la deputata del Radicali Italiani nel Partito democratico, che ha presentato una interrogazione a risposta immediata. Nel suo intervento, la Bernardini chiede se «il Governo intenda intervenire finalmente in modo adeguato per interrompere la mattanza delle morti e dei suicidi in carcere e, in particolare, per quel che riguarda il carcere di Teramo, se non ritenga di dover fornire urgentemente ulteriori approfondite informazioni – soprattutto in termini di responsabilità – sulla situazione che si è via via venuta a creare». Si tratta di uno dei primissimi interventi a livello parlamentare nei confronti della difficile situazione del carcere teramano di Castrogno, come più volte sottolineata e denunciata anche dal sindacato più rappresentativo degli agenti di polizia penitenziaria, il Sappe. I due recenti episodi si suicidio e l’ulteriore tentativo, riportano di attualità il problema della gestione dei detenuti-pazienti di patologia psichiatrica rinchiusi nel penitenziario teramano e qui di continuo trasferiti da altri istituti di pena, nonostante il grave sovraffollamento delle popolazione detenuta e soprattutto dell’ancor più grave carenza di personale di custodia.