TERAMO – Una “vasca” di 24 metri che occupa un’area verde a ridosso del campo di calcetto, l’unico a disposizione dei ragazzi della Gammarana. Il manufatto, secondo la segnalazione del presidente dell’associazione di quartiere Alfonso Marcozzi, è spuntato “dal nulla”, senza previa consultazione con i residenti e soprattutto senza l’apposito cartello delle autorizzazioni necessarie, visto che l’area è di proprietà comunale. Il paradosso è che si tratta di un’installazione dell’Arta, l’azienda regionale per la tutela ambientale, che installerà una centralina per il monitoraggio della qualità dell’aria. «Niente da ridire – afferma Marcozzi – sulla finalità, che, anzi, riteniamo più che utile, piuttosto sull’ubicazione scelta: possibile che si debba andare ad intaccare una delle poche aree verdi rimaste, con un’installazione che può anche essere pericolosa per i ragazzi che frequentano il campetto? Ci chiediamo dove siano le autorizzazioni e perché nessuno ha pensato di consultare i residenti: noi avremmo proposto un’altra zona, quella dove attualmente sono ammucchiate le giostre, che potrebbe essere riqualificata, e dove la centralina non rappresenta né un intralcio né un pericolo potenziale». Marcozzi chiede inoltre al Comune se sia stata rispettata la destinazione d’uso dell’area, G4, ossia verde pubblico attrezzato.
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