Spending review: Teramo virtuosa secondo "Il Sole 24 ore"

TERAMO – Spese da tagliare: secondo la classifica stilata da “Il sole 24 ore” il Comune di Teramo è tra i più virtuosi. A sorpresa, si scopre che è addirittura al 106° posto (ultimo in graduatoria) per la spesa relativa a comunicazione e rappresentanza: 8 euro annui ogni 100 abitanti. Teramo, quindi su questo punto risparmia più di tutti gli altri Comuni italiani. Contenuti anche i costi per la cancelleria, il materiale informatico e di consumo, per cui Teramo figura al 103° posto, con 248 euro annui ogni 100 abitanti. Una differenza abissale, rispetto a Chieti, che si piazza in prima posizione, con ben 14.971 euro annui ogni 100 abitanti. Va male invece per quanto riguarda le spese sui rifiuti: Teramo è all’11° posto in Italia, con 21.354 euro annui ogni 100 abitanti. «Colpa del turismo forzato dei rifiuti – spiega il sindaco Maurizio Brucchi – e della carenza degli impianti di smaltimento. Tra i costi sono comunque conteggiati anche quelli del servizio di raccolta porta a porta». Altra nota dolente sono le spese, stavolta troppo esigue, per la manutenzione degli immobili comunali (103° posto, 263 euro). «E’ un  problema – aggiunge il sindaco – che abbiamo risolto cedendo la gestione degli immobili di edilizia residenziale popolare all’Ater». Teramo è in 84esima posizione per quanto riguarda le spese di equipaggiamento e vestiario, (36 euro), mentre è 73esima per i contratti di servizio e trasporto pubblico (497 euro). E’ invece al 100° posto per gli incarichi professionali (13 euro). Spendiamo poco anche per la pulizia degli immobili (98° posto) e per le utenze (88° posto), così come per gli affitti e i noleggi (100° posto). «Questi dati, relativi al 2011, – conclude Brucchi – smentiscono molte accuse che ci sono state lanciate dal centrosinistra e dimostrano come noi stiamo lavorando, sin dall’inizio del nostro insediamento, proprio nella direzione di riduzione della spesa, soprattutto di quelle più superflue». Oggi Brucchi sarà a Roma per partecipare alla manifestazione contro la spending review e, in  particolare, contro la soppressione della Provincia di Teramo.