C'è anche l'immobiliarista Laganà nell'inchiesta sulla Banca di Spoleto

TERAMO – C’è anche il nome ‘eccellente’ di Alesssandro Laganà tra quelli delle 17 persone iscritte nel registro degli indagati dalla procura di Spoleto che indaga su operazioni bancarie facili e appropriazioni indebite all’interno della Banca popolare di Spoleto, coinvolgendo l’ex presidente della banca, Giovannino Antonini. Il nome di Laganà – noto a Teramo per essere colui che ha rilevato e ristrutturato lo storico hotel Sporting, vicinissimo a rilevare nello sport le società cittadine di calcio prima e, non più tardi di un anno fa, di basket -, viene collegato a quelli di altri immobiliaristi romani, quali Alessandro Monaldi, Cosimo De Rosa e Antonio Gentile. A vario titolo, il procuratore spoletino Gianfranco Riggio e il pm Federica Albano, ritengono gli imprenditori vicini all’ex presidente Bps nell’esercitare pressioni affinchè l’istituto di credito concedesse linee di credito di importi rilevanti, senza l’avallo di alcuna garanzia ma soprattutto con ‘ritorni’ economici di ringraziamento per gli alti funzionari della banca. Laganà, secondo quanto ipotizza la magistratura umbra, avrebbe avuto ruolo nel caso di un finanziamento di 800mila euro a Monaldi e in quello di un raddoppio dell’apertura di credito su sconto fatture, diventato di un milione di euro dall’originario mezzo milione, per l’imprenditore Gentile. L’inchiesta sta entrando nel vivo e gli aspetti controversi della vicenda verranno approfonditi, anche attraverso il lavoro della Finanza, che ha sequestrato materiale documentale ed eseguito numerose perquisizioni.