Soldi buttati: l'esempio è Sant'Egidio. Parola di Canale 5

TERAMO – E’ l’incompiuta dell’ospedale di Sant’Egidio alla Vibrata la testimonianza teramana del malcostume del colpevole spreco italiano. Lo è, almeno, per la puntata odierna del settimanale di Canale 5 "Quinta colonna", in cui l’agguerrito Salvo Sottile tratta il tema dei "soldi buttati" e a sorpresa si collega con l’inviato Remo Croci che, da Sant’Egidio alla Vibrata, racconta di un ospedale "miliardario" che negli anni ’60 doveva essere costruito a Sant’Egidio, con un primo progetto per 75 posti letto, posti dilatati a 200 in breve tempo ma sempre e solo sulla carta e… sullo scheletro. Le immagini del settimanale di attualità di Mediaset infatti restistuiscono all’accaldato pubblico televisivo estivo la desolata visione di uno scheletro ormai pericolante, dove niente è stato completato, dove il compiuto non esiste. Colpa della DC, spiega Remo Croci, che all’epoca, "divisa in correnti, faceva a gara a chi riportava più soldi a casa", senza considerare che intanto a Sant’Omero "si costruiva un altro ospedale", oggi in funzione. La Asl, annuncia Croci, è proprietaria dello scheletro e ha deciso di abbatterlo (anche perchè, appunto, pericolante e in quanto tale pericoloso) e i miliardi (dell’epoca) sprecati, sono stimati da Remo Croci attorno ai 20.