Vende il Suv su Internet, viene truffato e deve pagarne il 'riscatto'

ATRI – Vende la macchina, una lussuosa Audi Q7 rispondendo a un annuncio su Internet ma ricevono due assegni falsi. Quando protesta, gli viene propsta una ‘transazione’: per riavere la macchina avrebbe dovuto sborsare lui 9.000 euro, altrimenti il Suv sarebbe stato demolito per esportazione. all’imprenditore di Atri vittima del raggiro non è rimasto altro che contattare la squadra mobile di Teramo e concordare un appuntamento-trappola con gli estorsori. In manette sono finiti due foggiani 24enni, Severino Pio La Marca e Marco Davide Battello, accusati di concorso in estorsione. L’attività di indagine era scattata dopo la querela per truffa presentata dalla figlia dell’imprenditore: il Suv era stato venduto a San Severo dove l’uomo aveva ricevuto i due titoli contraffatti. La polizia ha sequestrato il certificato di proprietà per evitare vendite fraudolente a terzi e hanno avviato le verifiche. E’ stato qualche giorno dopo che l’imprenditore ha ricevuto la telefonata da uno dei due pugliesi che gli avanzava la proposta di un incontro a San Severo, poi avvenuto, per comporre la vicenda: la soluzione era sborsare 9.000 euro per riavere a macchina, pagare insomma una specie di ‘riscatto’. Alla fine la somma è diventata di 4.00 euro e all’appuntamento fissato a Roseto per la consegna del denaro, i due pugliesi hanno trovato gli agenti della squadra mobile teramana che li ha bloccati impedendo il tentativo di fuga. Entrambi sono stati rinchiusi nel carcere di Castrogno a disposizione del magistrato.