Violenza in famiglia, nel 60% dei casi il "lupo" ha le chiavi di casa

TERAMO – La violenza sulle donne è un fenomeno che cresce a giudicare dal numero di vittime che solo nel 2011 si sono rivolte ai Centri antiviolenza in Abruzzo: 540, di cui 81 al Centro "La Fenice" di Teramo. Una escalation che trova adesso una risposta in termini di accoglienza per le donne a rischio e per il loro figli. E’ stato infatti presentato oggi il progetto "Maia: Casa per le donne in Abruzzo", finanziato dal Dipartimento per le Pari opportunità, di cui la Provincia di Teramo è capofila, e che prevede il potenziamento della rete dei centri antiviolenza e la realizzazione, a Giulianova, di una struttura residenziale di valenza regionale ad indirizzo protetto per le donne vittime di maltrattamenti. Praticamente sarà una casa rifugio, a indirizzo riservato, che renderà possibile l’allontanamento, della donna e dei figli, da una situazione familiare violenta, perpetrata nel 60% dei casi da partner che la esercita fisicamente nel 33% dei casi, psicologicamente nel 34% deille volte ma anche economicamente nel 19,5% dei casi. Il progetto è stato fnanziato per un importo di 400mla euro dal dipartimento per le Pari Opportunità e prevede l’attivazione di un Ats tra i partner (Provincia di Teramo, Comune di Teramo, Comune di Pescara, comune di Chieti, Associazione Ananke, cooperativa sociale Alpha) e la sottoscrizione di procedure per l’inserimento socio-lavorativo delle donne. Il progetto ha valenza interprovicniale e durerà 24 mesi. La struttura verrà attivata a partire da gennaio e avrà una disponibilità di 8 posti per un periodo di ospitalità pari a 6 mesi prorogabili. all’interno della struttura, come illustrato nel corso di una confereza stampa, ci sarà una equipe di esperti a sostegno della donna nella realizzazione di nuovi progetti di vita. Ad illustrare l’iniziativa sono intervenuto l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Renato Rasicci, i partner dell’iniziativa; la Consigliera regionale di Parità Letizia Marinelli, e la presidente della CPO provinciale, Desirèe Del Giovine. Presente anche l’assessore comunale di teramo Mirella Marchese che ha sottolineato l’importanza di misure sociali di supporto alle vittime che purtoppo però non trovano spesso risposta per via dei tagli alle istituzioni locali, da qui l’importanza di attingere canali di finanziamento da progetti europei