Case popolari, 500 famiglie in attesa. Il Sicet: «Liberare gli alloggi bloccati»

TERAMO – Sono in tutto 500 le famiglie teramane che attendono da anni una casa popolare. Secondo i dati forniti dal Sicet, sindacato inquilini casa e territorio, 193 le famiglie teramane in “emergenza abitativa”, 180 quelle che hanno partecipato al bando di concorso del 2009, oltre a 53 famiglie “sfrattate” nel 2011, 74 in attesa di un nuovo bando generale. «Se il Comune e l’Ater – afferma Antonio Di Berardo, segretario provinciale del Sicet – non libereranno gli alloggi bloccati ormai da marzo scorso attueremo forme di protesta, compreso il ricorso al Tar». Una situazione legata a doppio filo con il progetto di housing sociale che l’amministrazione sta portando avanti in via Longo. «Un progetto – aggiunge Di Berardo – che sarà in grado di procedere solo se ci sarà un’equa mobilità degli inquilini e il diritto di rientro per tutte quelle famiglie che non superino il reddito di permanenza per le unità abitative che saranno ricostruite. Le spese di trasloco nonché le spese di nuovi allacci, dovranno essere disposte da parte del Comune di Teramo in favore di coloro che versino in accertate difficoltà economiche». Di Berardo definisce «inaccettabile» il fatto che il sindaco Maurizio Brucchi «utilizzi i suoi poteri di primo cittadino per requisire alloggi popolari e costruire alloggi a canone calmierato e solo 20 alloggi popolari. Si continuano a perseguire politiche contrarie a quello che servirebbe veramente a chi ha bisogno di casa.Il provvedimento di requisizione è al limite della legittimità anche se diretto a perseguire una finalità pubblica, perché non riveste il carattere di eccezionalità ed imprevedibilità, può riguardare immobili sfitti o abbandonati da alcuni anni». Sulla questione, il Sicet chiede anche l’intervento della Regione, che divrebbe convocare «un vertice teso a definire una rapida soluzione per le famiglie di via Longo, modificando il piano casa e integrando i fondi propri per la costruzione di nuovi alloggi popolari su tutto il territorio provinciale». Di Berardo sottolinea di aver chiesto per iscritto un incontro al sindaco Brucchi per aprire un tavolo di concertazione e che «la risposta non è mai arrivata, come se tale urgenza non fosse di competenza dell’ Amministrazione. All’Ater di Teramo chiederemo un incontro per una verifica/rettifica dei canoni di locazione a canone calmierato per le 32 unità abitative costruite a Colleatterrato Alto».