Maltempo, chiuso il sottopasso della morte. Uomo rischia di annegare in ascensore. Arriva l'Esercito?

TERAMO – E’ stata una giornata da incubo, nel Teramano, sotto il flagello dell’acqua e delle inondazioni. I danni e le conseguenze di contano un pò dappertutto, con gli uomini del soccorso impegnati in veri e propri tour de force, cittadini, aziende e pubblici esercizi in ginocchio per gli allagamenti. Le strade hanno subito conseguenze pesanti. Traffico interrotto sulla Teramo-mare, in prossimità del casello dell’autostrada A-14 a Mosciano: il famigerato sottopasso dove il 2 marzo del 2011 perse la vita l’imprenditore Pietro Rizziero Di Sabatino, è stato chiuso al transito perchè completamente allagato. L’acqua ha raggiunto quasi il ponte soprastante e la Polstrada ha istituito l’uscita obbligatoria a Bellante per chi procede nella direzione da Teramo verso la costa. L’apertura non è prevista prima di domani. Stessa condizione per due ponti sul Vomano, questi chiusi per precauzione: a Fontanelle e a Castelnuovo lungo la statale 553. Sono state riaperte molte provinciali che erano state chiuse in mattinata, dove comunque occorre transitare con attenzione a causa dei depositi di fango sulle carreggiate.
Rimangono chiuse la provinciale 1/F nel tratto Torano-Tronto, invasa da fango e terra e la provinciale 10 all’altezza di Villa Maggi.

Rischia di annegare in ascensore. Ad Alba Adriatica è stata drammatica l’avventura vissuta da un turista veronese in un condominio di via Siena. Ha preso l’ascensore per salire in casa ma è andata via la corrente elettrica e la cabina è scesa fino al seminterrato dove il pozzetto era allagato. L’acqua ha invaso il vano, ricoprendo il turista fino al petto, bloccando all’interno: ha chiesto aiuto e i vigili del fuoco assieme ai carabinieri sono riusciti a intervenire e a tirarlo fuori prima che potesse accadere il peggio.

Tre senzatetto a Bellante. A Bellante è crollato il tetto di un’abitazione di una casa al cui interno vivono un’anziana madre e i suoi due figli. Per fortuna nessuna conseguenza fisica per i tre occupanti ma il danno impedisce loro di poter restare dentro. Il Comune è intervenuto per sistemarli in emergenza in un vicino bed and breakfast.

Fiumi sotto controllo, si teme onda di piena: ecco i livelli alle 14. Sui fiumi si teme l’ondata di piena e per questo gli argini e le foci sono sotto attento controllo. Alle 14 la situazione più a rischio era quella del Piomba, che a Silvi aveva raggiunto quasi i 4 metri (3,92) sopra la soglia di attenzione, scesa poi alle 16 alle 1,86; il Vibrata è a quota 2,77 metri, il Vomano va dall’1,29 di Rio Arno ail’1,97 di Basciano ai 2,52 di Fontanelle di Atri; il Tordino infine sempre alle 14 si trovava a 2,09 metri nei pressi di Cordesco.

Romandini: «Chiediamo l’intervento dell’Esercito». L’assessore provinciale alla viabilità, Elicio Romandini, è in continuo contatto con la Protezione Civile e l’assessore regionale Giuliante mentre con la Prefettura si sta valutando una richiesta d’aiuto all’Esercito. «La Protezione Civile ci ha inviato 12 idrovore che sono al lavoro sulla costa sui sottopassi – ha detto l’assessore -. Tutta la nostra attenzione e le nostre forze, al momento, sono concentrate sui fiumi perchè a livelli di guardia e in alcuni punti, come a Borgo Santa Maria di Pineto, si temono esondazioni verso le case. Situazioni molto difficili anche sul Salinello, sul Vibrata, sul Tordino e sul Mavone. Per adesso il Calvano non ha straripato e il ponte Zappacosta sta tenendo anche perchè stiamo deviando le acque a monte. Il problema vero è che siamo con pochi uomini e pochi mezzi e anche per questo ho chiesto al Prefetto di valutare l’intervento dell’Esercito». Al momento le strade chiuse sono la strada provinciale 27 a  Casoli, la provinciale 28 Atri-Pineto; sono chiusi praticamente tutti i sottopassi delle cittadine costiere, chiuso il tratto della provinciale sul Borsacchio, la provinciale 15 Collepietro, la provinciale 1F di Controguerra, provinciale 13 a  Bellante, la provinciale 12 Collerenti, la provinciale 12 di Sant’Omero.

Viabilità in ginocchio: Ss 16 chiusa oltre due ore. Questa mattina dalle 9:15 a poco prima delle 11 è stata chiusa al traffico anche la statale 16 Adriatica tra Pineto sud e Silvi, tra i km 430 e 432. La sede stradale è stata allagata dalle abbondanti piogge e la Polstrada con l’Anas obbliga il traffico locale alla deviazione sulla parallela autostrada A-14. Il quadro degli allagamenti è quello consueto quando arrivano i temporali: tutti i sottopassi da Silvi fino a Martinsicuro, fatta qualche rara eccezione a Tortoreto dove ci sono strutture nuove dove funzionano le pompe, hanno la strada sommersa dall’acqua. Alcune auto sono rimaste impantanate ma non si registrano pericoli o rischi per gli automobilisti. E’ sotto attento monitoraggio la situazione delle frane, perchè soprattutto nella zona di Atri e anche nei pressi di Basciano gli smottamenti stanno creando qualche difficoltà alla transitabilità delle strade.

Silvi, straripa il torrente Cerrano.  A Silvi è straripato il torrente Cerrano, riversandosi sulle strade circostanti causando allagamenti anche nei pressi delle abitazioni vicine. Subito in azione la Protezione civile, la Croce rossa e i vigili urbani, che prontamente hanno chiuso la statale 16 dal bivio per Silvi Paese, fino al centro commerciale Universo. La pioggia non accenna a diminuire, diversi i punti allagati sul territorio silvarolo, tra cui la pineta, dove sfocia il torrente Cerrano e la zona nord. A rischio esondazione anche il torrente Concio, che ha raggiunto i livelli di guardia. Sulle spiagge si sono depositati diversi detriti, tra rami e altri ingombranti che sono finiti a mare spinti dal forte vento. 

I vigili del fuoco richiamati in servizio. Sono ore frenetiche al comando provinciale dei vigili del fuoco di Teramo per affrontare l’emergenza maltempo. Quattro operatori sono impegnati al centralino per riapondere alle centinaia di richieste di intervento dei cittadini. Dalla scorso notte sono stati una trentina gli interventi più difficoltosi e in lista di attesa ce ne sono oltre 150. Al lavoro ci sono squadre per un totale di 30 persone, oltre al gruppo sommozzatori, ma il comando ha richiamato in servizio tutte le unità disponibili.