Teramo Nostra: «Ci batteremo contro la scomparsa del Comi»

TERAMO – Teramo Nostra denuncia il rischio di smantellamento dell’Istituto tecnico commerciale “Vincenzo Comi“. Ricordando l’antica tradizione educativa dell’istituto nato nell’Ottocento e denunciando il trasferimento di varie classi al "Pascal-Forti", alla Cona, l’associazione teramana torna ad affrontare il tema del polo scolastico cittadino: «Riteniamo la sede dell’istituto Comi inalienabile e ancora utile per la città. Se si ritiene necessaria, con l’accorpamento, la creazione di un polo scolastico alla Cona – scrive Teramo Nostra -, noi riteniamo che il polo scolastico c’è ed è all’interno della città: magistrali, delfico, scuole medie ed elementari. Non vogliamo assolutamente la spoliazione ulteriore degli istituti culturali dal centro cittadino, che arrecherebbe sempre più danno alla vita civile e alla nostra economia». Al Comi, nato come contraltare del Liceo Classico Delfico, insegnarono docenti come Vittorio Savorini, Montori, Giacinto Pannella, Gennaro Della Monica, il naturalista Zodda, il poeta Lorenzo Di Poppa, uomini illustri della vita culturale teramana. L’istituto di studi scientifici tecnico-commerciale (tecnomasio)  ebbe sede prima in modo sperimentale in via Delfico, dal 1968, poi con regio decreto divenne ufficiale nel 1871 e a seguito di un’espansione della richiesta di formazione venne trasferito al di là della villa comunale nell’edificio odierno inaugurato nel 1915.