Sanità, per Ruffini (Pd) non c'erano i motivi per riconfermare Varrassi

TERAMO – Il mancato abbattimento delle liste d’attesa e l’aumento della mobilità passiva sono i motivi sui cui poggiano le perplessità del consigliere regionale de Pd, Claudio Ruffini, sulla riconferma dell’incarico al manager della Asl, Giustino Varrassi e formalizzate in una interrogazione che presenterà in Question Time. “Voglio capire – dichiara Ruffini – come possa la Giunta regionale aver valutato positivamente la proroga dell’incarico, vista anche la presenza di fatti penalmente rilevanti. Inoltre chiedo di sapere se la Giunta regionale non ritiene di dover acquisire direttamente alla direzione generale della Asl di Teramo gli atti della Procura della Repubblica riguardanti il manager Varrassi”. atti che secondo il consigliere del Pd, la Giunta Regionale avrebbe accantonato volutamente proprio per esprimere la valutazione positiva sul direttore, motivando di non avere certezza del loro effettivo accadimento e subordinando la valutazione sul punto all’acquisizione dei documenti da parte della Procura. Secondo Ruffini la Giunta regionale ha avrebbe così omesso il proprio obbligo di chiedere questi atti d’indagine formalmente al direttore generale prima di formulare il giudizio sulla sua idoneità tecnica e morale alla proroga dell’incarico. “Si tratta di atti non più coperti da segreto e già acquisibili dalla Regione prima del parere favorevole sull’operato di Varrassi”. “Ritengo – ha concluso Ruffini – che la riconferma sia stata viziata da queste omissioni sulle quali Chiodi e la sua giunta regionale dovranno rispondere non tanto a me quanto a tutti i cittadini teramani che hanno visto peggiorare la sanità a Teramo”.