ll bagno di folla del "rottamatore"

TERAMO – Si è fatto perdonare, dopo le quasi due ore di attesa, dalle oltre 300 persone presenti al suo incontro con un intervento che ha mirato al concreto, ai punti salienti del suo programma da “rottamatore", Matteo Renzi. Ha parlato 50 minuti, nella sauna della sala polifunzionale, davanti a tanta gente comune, molti giovani, tanti curiosi del Pd sponda Bersani, alcuni sindaci (quelli di Pineto, Torano, Crognaleto, tra gi altri), alcuni consiglieri provinciali, un presidente di comunità montana del Pdl (Fini) e il presidente regionale del Pd, Manola Di Pasquale. E al parterre dei suoi sostenitori, guidati dal sindaco di Castellalto, Vincenzo Di Marco. Ha sintetizzato il programma, Renzi, sottolineando la necessità di tagliare i costi della politica, dal finanziamento ai partiti ai vitalizi, dall’impedire la ricandidatura a chi è stato già 15 anni in Parlamento, a una più savia e oculata gestione dei finanziamenti europei e mostrando il suo modello di sostegno alla campagna elettorale, non sulla tasse dei cittadini ma con le loro offerte, rendicontate pubblicamente. E ricordando, per dirla alla Crozza, che non si candida «perchè oggi pomeriggio non ho judo», ha citato spesso Obama, criticando la politica sulle infrastrutture del Governo, la legge elettorale, non disdegnando però di andare al nocciolo della "battaglia", il confronto interno al Pd verso le primarie. «Le primarie non sono un regolamento dei conti – ha detto Renzi – dove chi perda scappa via. Se vinciamo bene, se pardiamo non scappiano». E sulla intervista di D’Alema a Lilli Gruber, quando ha commentato che finirà il centrosinistra in caso di vittoria di Renzi alle primarie, Renzi ha chiarito: «Se vince Renzi è lui che ha finito di fare il parlamentare».