«Mio fliglio discriminato a scuola», la protesta di una madre

TERAMO – E’ polemica tra i genitori di 6 bambini anticipatari (ossia di età inferiore ai 3 anni) e  la scuola dell’infanzia di San Nicolò. Il problema è stato segnalato ai media da una madre, Maria De Zolt, che ha illustrato una situazione definita “raccapricciante”. In sostanza i genitori lamentano una forma di discriminazione dei loro figli, che, secondo una delibera del Collegio docenti, sono obbligati a lasciare la scuola alle ore 12, anziché svolgere, come tutti gli altri, l’orario lungo e usufruire della refezione scolastica. Questo, secondo la segnalazione della signora De Zolt, dipende non da una volontà del Comune, che ha accettato le domande per la refezione, ma della scuola stessa, che avrebbe deciso di sospendere il servizio fino al 31 dicembre. « Preciso – scrive la madre nella lettera aperta – che quando ho presentato domanda di iscrizione alla scuola dell’infanzia mi è stata data la possibilità di scegliere il "tempo pieno" 40 ore settimanali. Nella domanda non era contenuta alcuna specificazione circa possibili limitazioni di frequenza per i bambini anticipatari e mio figlio, a seguito dell’ attestazione della  scuola di iscrizione a "tempo pieno", è stato ammesso dal Comune di
Teramo al servizio di refezione scolastica». La madre di questo bambini lamenta anche un atteggiamento di chiusura totale da parte della scuola, che avrebbe avvertito  i genitori di rispettare l’orario imposto, altrimenti la situazione sarebbe stata segnalata ai servizi sociali e ai Carabinieri.

 

ROMANELLI: «E’ UNA STORIACCIA» – Non usa mezzi termini l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione Piero Romanelli, che si è interessato della situazione, insieme al consigliere del Pd Gianguido D’Alberto. Romanelli definisce l’episodio «una storiaccia» commentando con amarezza questa querelle che sta dividendo una scuola e le famiglie dei bambini e che rischia di finire al Tar. Una storia non edificante le cui responsabilità, secondo Romanelli, non sono unicamente della scuola. «Non è mai bello – afferma Romanelli – mettere i bambini in mezzo a queste polemiche, la scuola ha sbagliato ad accettarli, perché evidentemente il personale non è numericamente sufficiente, e perché, in generale, i bambini anticipatari non potrebbero essere ammessi. Purtroppo, è giusto dirlo, le scuole a volte li accettano per fare formare le sezioni, quando conviene, in altri casi no. In questo caso poi è mancata la comunicazione tra gli uffici e anche ai genitori di questi bambini ci si è rivolti con toni non sempre consoni. Le famiglie, da parte loro, mandano questi bambini a scuola perché i nidi costano. Le scuole, non smetterò mai di ripeterlo, non sono dei badantati». Romanelli però ha cercato di risolvere la situazione in favore delle famiglie, chiedendo all’Ufficio scolastico provinciale di destinare maggior personale alla scuola in questione. Domani ci sarà una riunione in cui verrà trattato l’argomento. «Purtroppo – conclude l’assessore – sarà difficile trovare una soluzione, sicuramente ci dispiacerà se la questione andrà a finire al Tar».