Oncologia: 3 mila firme per chiedere l'apertura dell'hospice

TERAMO – Sono 3022 le firme raccolte da Idv, Pd, Sel e Rifondazione comunista per chiedere alla Asl maggiori servizi. Nel dettaglio la sottoscrizione si è concentrata su tre richieste: l’apertura del day hospital oncologico, l’abbattimento delle lista d’attesa e la realizzazione di impianti di climatizzazione nei reparti in cui manca l’aria condizionata. «Si tratta – spiega il consigliere comunale dell’Idv Valdo Di Bonaventura – di firme vere e certificate, che consegneremo al sindaco Maurizio Brucchi e al direttore generale della Asl Giustino Varrassi. Ci auguriamo di avere delle risposte a breve». I partiti di centrosinistra sollecitano in particolare l’apertura dell’hospice oncologico, «una struttura essenziale per offrire l’assistenza necessaria a chi soffre di una malattia tanto delicata», commenta Di Bonaventura. «L’hospice – aggiunge il segretario comunale di Sel Roberto Romualdi – rientra nei livelli di assistenza di base dei malati. Quella che abbiamo vissuto quest’estate è stata una brutta pagina della sanità teramana, il malato oncologico ha bisogno di essere seguito da un’ équipe di medici, che vanno dallo psicologo al terapista del dolore». Sandro Santacroce (Prc) ha puntato l’accento sulla risposta positiva arrivata dai teramani alle sollecitazioni lanciate dal centrosinistra. «L’adesione a questa raccolta firme e a quella per salvare il vecchio stadio – sostiene Santacroce – dimostra che Teramo non è una città dormiente e che i cittadini sono pronti a portare avanti le battaglie in cui credono davvero. Ci auguriamo dalla Asl una risposta positiva, anche se finora è stato adottato un atteggiamento arrogante nei confronti delle sollecitazioni che arrivano dall’esterno». Siriano Cordoni (Idv) ha auspicato una maggiore umanizzazione dell’ospedale. «Bisogna sburocratizzare i servizi ospedalieri riservati ai cittadini, le lamentele infatti non riguardano la qualità delle prestazioni mediche, ma la difficoltà ad accedervi».

BIRILLI, LA QUERELLE CONTINUA – Dopo l’ultimatum lanciato dal consigliere del Pdl Franco Fracassa alla Asl, arriva anche quello dell’Idv. «I birilli vanno rimossi – afferma Di Bonaventura – altrimenti andremo noi a toglierli». Santacroce ha inoltre ricordato le norme previste dalla legge, che impone di riservare il 20% dello spazio disponibile a parcheggio libero. «E’ uno scandalo – polemizza Santacroce – che la Asl abbia scelto di riservare al personale medico i posti che invece dovrebbero essere destinati ai cittadini».