«Difendere la provincia, difendere una identità»

TERAMO – Difendere la provincia di Teramo significa difendere non solo una identità ma salvaguardare quel poco che questo territorio ha conservato in termini di servizi e uffici. E’ stato un pò questo il senso degli interventi all’assemblea popolare organizzata dall’Associazione Teramo Nostra in piazza Martiri questa mattina. Per la verità poca gente ha partecipato all’incontro, voluto per richiamare l’attenzione sullo spinoso tema del riordino delle province, e sono stati più coloro che hanno preso la parola che quelli intervenuti per ascoltare. Ciononostante, dopo l’apertura dei lavori da parte di Mirko De Berardinis, attraverso le parole di Luciano Monticelli, sindaco di Pineto e componente del Comitato per le autonomie locali (Cal), dei consiglieri regionali Peppino Di Luca e Claudio Ruffini del Pd e Berardo Rabbuffo di Fli, dell’ex sindaco Angelo Sperandio e del segretario provinciale del Prc, Marco Palermo, si è compreso come una soluzione per unire le due necessità, salvare servizi e identità, passi attraverso una unica provincia, che coincida con la regione e che non accorpi realtà istituzionali con conseguente penalizzazione dei territori. Dunque no deciso alla ventilata, e in avanzata fase di esecuzione, ipotesi della provincia L’Aquila-Teramo. Tra gli intervenuti anche i capigruppo del Pd in consiglio provinciale, Renzo Di Sabatino, e comunale, Giovanni Cavallari, e i rappresentanti dei movimenti di opinione, come Antonio Topitti di Confesercenti e Sandro Melarangelo e Piero Chiarini di Teramo Nostra. Da più parti è stata criticata la totale assenza del presidente della Regione, Gianni Chiodi, in quanto teramano, e di esponenti della maggioranza.