Province, il Consiglio regionale si pronuncia: "Abolite tutte, ma con una legge costituzionale"

TERAMO – Il Consiglio regionale chiamato a decidere sul riordino delle Province e a formulare le proposte da sottoporre al Governo ha dato ragione alle istanze di Teramo capoluogo sostenute dal sindaco Maurizio Brucchi e dagli esponenti di Teramo Nostra insieme oggi all’Aquila per dire "No" all’accorpamento a Pescara a fovore dell’abolizone di tutte. E così, in sostanza, è stato visto che il Consiglio si è espresso a favore di zero province, sia in Abruzzo che in Italia. per questo nel documento che approderà a Roma si chiede che il governo con urgenza provveda a presentare un idoneo disegno di legge costituzionale. Nel caso in cui il Governo decida per un riordino che penalizzi alcuni territori, il presidente della Regione Gianni Chiodi impugnerà il provvedimento di fronte alla Corte Costituzionale. Quanto emerso ha soddisfatto il sindaco e la delegazione che lo ha sostenuto nella battaglia per l’azzeramento delle province, preoccupati dalle pressioni chietine che suggerivano anche un’altra proposta: quella di tre province, con Teramo accorpata a Pescara e la conseguente perdita del capoluogo. Con il pronunciamento del Consiglio si scongiura, almeno per il momento questa ipotesi. Sull’azzeramento si sono dichiarati favorevoli i gruppi del Pdl, dell’Idv e Rifondazione Comunista".

Brucchi: "Chiodi ha dato ragione a Teramo, il Pd è mancato"
Non è mancata la polemica politica a margine dell’assise. Il sindaco Maurizio Brucchi, pur soddisfatto per l’esito e per l’appoggio garantito a teramo dal governatore Gianni Chiodi, ha puntato il dito sull’assenza dei consiglieri teramani del Pd e sulla posizione assunta dal consigliere Camillo D’Alessandro in Consiglio. "D’Alessandro si è dichiarato favorevole alla proposta di tre province, di fatto alla cancellazione della provincia di Teramo. Dispiace però che i consiglieri teramani suoi colleghi non si sono opposti, lavandosene di fatto le mani. Stesso rammarico per la minoranza del Pd teramano, oggi assente (a parte Alberto Melarangelo) e per gli altri sindaci del Pd che avevo sollecitato a essere con me in questa battaglia".