Riordino Province: Teramo Nostra e Brucchi chiedono un incontro a Patroni Griffi

TERAMO – «La Provincia di Teramo non può essere cancellata». E’ con questa motivazione che l’associazione culturale Teramo Nostra e il sindaco Maurzio Brucchi hanno chiesto un incontro urgente al ministro della Pubblica amministrazione Patroni Griffi, per spiegare le ragioni, anche storiche, per cui il nostro capoluogo non può essere accorpato. Ieri si è svolto in Comune un incontro tra il sindaco e i rappresentanti dell’associazione, nel corso del quale è stato anche deciso di contattare tutti i parlamentari teramani, Tommaso Ginoble, Paolo Tancredi, Carla Castellani e Augusto D Stanislao, affinché si adoperino per bloccare la conversione in legge del decreto sul riordino delle Province. Al termine dell’incontro il professor Sandro Melarangelo ha consegnato al Sindaco Brucchi una copia della lettera di Melchiorre Delfico del 1825, ritrovata presso l’Archivio di Stato, con la quale si difendeva la nostra Città dall’accorpamento con l’Aquila, tentato sin da allora, e un documento del Consiglio Comunale di Teramo dell’Ottocento, con il quale si esprimeva il forte dissenso alla scomparsa della Provincia teramana. «Siamo favorevoli – afferma il presidente di Teramo Nostra Piero Chiarini – alla decisione di Brucchi di incontrare nei prossimi giorni il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, per iniziare a discutere, qualora la riforma delle Province dovesse essere approvata, quale sarà il futuro e la sede dei tanti entri, uffici e servizi dello Stato attualmente presenti in entrambe le città». Durante la riunione sono state gettate anche le basi per l’organizzazione della manifestazione nazionale a Roma, davanti al Parlamento, a cui parteciperà anche Teramo Nostra. «Ringraziamo il sindaco per il suo impegno – conclude Chiarini – anche gli altri politici teramani dovrebbero battersi di più per Teramoc capoluogo». Brucchi, intanto, dopo aver inviato la lettere di invito alla mobilitazione a tutti i35 sindaci interessati dalla legge sul riordino, li sta ricontattando per avere dei riscontri sulla loro adesione. «Finora – afferma Brucchi – ho contattato 15 sindaci – a parte quelli di Rimini, Forlì e Ravenna sono tutti sul piede di guerra,  molti parteciperanno alla manifestazione a Roma ed organizzeranno anche delle forme di protesta nelle loro città, anch’io sto pensando di fare qualcosa di simile a Teramo, con la collaborazione anche di cittadini e commercianti».

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