Quattro donne brillano nel rinnovato Premio Teramo

TERAMO – Quattro donne fanno brillare l’edizione numero 42 del Premio Teramo. In una Sala San Carlo gremitissima, i volti di Arianna Curci, tarantina, della collega teramana Patrizia Lombardi, della vicentina Carola Susani e della romana Francesca Diano, hanno riconsegnato alla città un vernissage ricco di significato e di tradizione, finalmente tornato ai fasti di un tempo. Gioventù, modernità e selezione sono i nuovi vocaboli del Premio Teramo voluto dal segretario Simone Gambacorta: le conferme sono arrivate dai numeri e dai presenti. Dei 397 racconti inediti arrivati alla valutazione della giuria, "Le libellule" di Francesca Diano ha conquistato la ribalta del "Premio Teramo", mentre quello riservato a uno scrittore abruzzese intitolato a Mario Pomilio, è stato appannaggio di Patrizia Lombardi, collega che ogni giorno, come ha sottolineato il sindaco Brucchi nella premiazione, racconta la vita della nostra comunità sulle pagine del quotidiano "La città". Un racconto toccante il suo "Perdo pezzi", che alterna pagine di profonda interiorità, di una donna divisa tra l’assistenza alla madre malata di Parkinson e la ricerca di una figlia eroinomane che ha perso nel mondo, a quelle di una analisi struggente sì ma che non cade mai nel patetico. Arianna Curci, tarantina di Grottaglie, è la vincitrice del "Giacomo Debenedetti" con il racconto "Zavirne fritte", così come Carola Susani di Marostica, si è vista assegnare il Premio speciale fuori concorso  quale riconoscimento per la sua attività di scrittrice tra le più significative della narrativa italiana contemporanea.