TERAMO – Comincia stamattina una settimana calda per la scuola. In molti istituti superiori cittadini gli studenti vanno verso l’autogestione delle giornate e delle lezioni in una forma di protesta che sta continuando in queste ore a raccogliere sempre più adesioni. Iniziative di ex occupazione che stanno trovando in molti casi il sostegno di una larga fetta di docenti, impegnati in proteste rcontro quella che definiscono la strategia del Governo di svendere la scuola pubblica per trasformarla in aziende. Un esempio di questa ‘sinergia’ é offerto dal liceo scientifico "Einstein", dove i professori hanno sospeso le attivitá extracurriculari e gli studenti, attraverso i loro rappresentanti hanno fatto partire l’onda della protesta. Uno degli altri istituti più attivi su questo fronte risulta essere il Liceo Classico ‘Melchiorre Delfico’ che ha pensato anche a una ‘Notte bianca della scuola’. Gli studenti stanno a mettendo a punto l’organizzazione dell’iniziativa che dovrebbe svolgersi giovedì prossimo, 15 novembre, dalle 17 alle 23.eventi.
IL TAM TAM SUI SOCIAL NETWORK. Non poteva mancare nell’organizzazione della protesta il ricorso ai social network, diventato anzi lo strumento di comunicazione più importante e veloce della protesta studentesca. Da giorni ferve il dialogo e lo scambio di idee: da domani dunque via alle iniziative di autogestione delle scuole superiori, a cominciare dal liceo classico, preludio di quella che dovrebbe essere la manifestazione-corteo che vedrà scendere in strada migliaia di giovani studenti.
NUMEROSE SONO LE ADESIONI. Sono giá tante le adesioni che arrivano non solo dagli studenti ma anche dai professori, sempre più numerosi a partecipare alla protesta che vedrá anche loro in prima linea. È il caso di alcuni docenti dell’Istituto Di Poppa-Rozzi che hanno lanciato forte il loro grido di dissenso alla manovra del Governo Monti, decidendo di attuare una serie di iniziative di protesta.
I DOCENTI DEL "DI POPPA" SCIOPERANO. "I docenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Di Poppa-Rozzi di Teramo – si legge in una nota – esprimono grave preoccupazione, profonda amarezza, indignazione ed il più forte dissenso nei confronti di una politica governativa soltanto punitiva verso la scuola pubblica, caratterizzata da tagli, ormai continuativi, di risorse, di personale e di materie. Tali tagli sono attuati in forme non trasparenti, come appunto il DDL (legge di stabilità) che arriva ad una svolta autoritaria, imponendo per legge, l’obbligo di lavoro a 24 ore frontali con conseguente cancellazione del CCNL vigente. I docenti esprimono, inoltre, profondo disagio per come il tutto viene condotto, cioè mediante una martellante campagna di svalutazione dei lavoratori della scuola, peraltro non nuova ed orchestrata anche attraverso la manipolazione dei media, utilizzando continui confronti con l’Europa che forniscono un quadro falsato della realtà del personale scolastico". I docenti del Di Poppa dunque confermano la loro partecipazione allo sciopero del 24 novembre e alle assemblee sindacali di martedì 13 con sospensione delle attività didattiche per la stessa giornata. Ma ci sará di più sul piano operativo: blocco dei pagellini, blocco degli incontri tra la scuola e le famiglie, blocco delle comunicazioni delle valutazioni, stop agli sportelli didattici e ai corsi di recupero, così come alle sostituzioni dei colleghi assenti, blocco dei viaggi di istruzione.
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