I sindaci del teramano protestano contro il Patto di stabilità ma disertano il corteo

TERAMO – Non c’erano i sindaci del teramano tra le fila del corteo che stamattina ha sfilato per le strade di Milano. La manifestazione, organizzata dall’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) ha visto la partecipazione massiccia dei primi cittadini italiani, da Alemanno a Pisapia, con striscioni e slogan ad effetto come “Liberiamo i Comuni dal Patto di stupidità”. La questione è comunque molto sentita anche dagli amministratori locali, tanto che la condanna verso le maglie sempre più strette che imbrigliano i Comuni arriva in maniera bipartisan. «E’ un controsenso – spiega il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi – obbligarci a pagare le imprese entro 30 giorni, e poi bloccarci con le rigide regole del Patto. Sarebbe giusto dare ossigeno ai fornitori, ma a questo punto i Comuni dovrebbero avere maggiori libertà di manovra. Siamo l’unico Paese in cui esistono norme tanto stringenti: nel caso del Comune di Teramo abbiamo ben 15 milioni di euro bloccati a causa del Patto». Dello stesso avviso il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro. «Il Patto di stabilità rappresenta un vero e proprio nodo scorsoio per le imprese, e sta strangolando anche i Comuni. Si tratta di una vergogna che va rimossa per rilanciare l’economia e riuscire a liquidare nei tempi giusti le imprese e i professionisti».