Pescara in rivolta. Sospiri: «Chiodi firmi se vuole i nostri voti»

PESCARA – Parte da Pescara la ‘rivolta’ degli esclusi dalle liste elettorali del Pdl. E a guidare la protesta è il gruppo formato dal coordinatore provinciale Lorenzo Sospiri, dal presidente della Provincia Guerino Testa e dalla consigliera regionale Federica Chiavaroli. Il bersaglio, se non ci sono candidati pescaresi nelle liste del Pdl, mentre invece c’é il contestato Razzi, è soprattutto il presidente della Regione Gianni Chiodi, originario di Teramo: "La deve smettere di ragionare come fosse il presidente della provincia di Teramo", ha detto Sospiri, nipote dell’ex sottosegretario Nino Sospiri, scomparso nel 2006. Sospiri parla di ‘liste indecorose’, di dimissioni presentate domenica e non ancora ritirate visto che mancherà un parlamentare Pdl espressione di Pescara "centro più importante della Regione". "Ora Chiodi venga a Pescara a firmare una agenda di lavoro, un impegno con il partito pescarese, perché se è stato capace di fare una battaglia per trovare i fondi per l’alluvione nei Teramano, deve essere capace di fare altrettanto per il porto di Pescara. La nostra agenda pescarese sarà la base della nostra campagna elettorale. Non ritiro le mie dimissioni fino a quando Chiodi non firma questo impegno. Resto sempre un militante Pdl, ma se non ci sarà l’impegno del presidente della Regione, io sarò un semplice militante, e vuol dire che qui qualcuno verrà a fare la campagna elettorale. Venga a firmare, se vuole i voti della nostra città". Ma l’obbiettivo principale sono gli equilibri interni al Pdl Abruzzo: "E’ finito un ciclo. Finita la campagna elettorale – ha chiuso Sospiri – bisognerà ricomporre e rinnovare gli organi di partito e modificare gli equilibri marsico-teramani…", ha chiuso alludendo anche al coordinatore regionale senatore Filippo Piccone, originario di Celano.