Il corteo sfila in centro davanti alle saracinesche abbassate

TERAMO – Senza incidenti, senza provocazioni, in un paziente e lento muoversi dalla periferia al centro storico: il corteo nazionale organizzato da Azione Antifascista Teramo si sta concludendo, indirizzato verso il ‘traguardo’ di Porta Madonna, e un primo bilancio parla di una iniziativa che ha confermato lo spirito pacifista. L’ingresso nel centro storico, da molti temuto, in particolare dai commercianti, è stato accolto da tanta gente, tanti teramani che hanno voluto esserci un pò per curiosità, un pò per partecipato interesse. Sullo sfondo di questo serpente vociante, che esponeva striscioni e accendeva fumogeni colorati, le ‘quinte’ di negozi chiusi e saracinesche abbassate. La paura dei commercianti, dunque, ha vinto assieme allo spirito di questi giovani che hanno urlato e protestato contro quella che loro definiscono la “repressione dello Stato", "complici e solidali" con i giovani teramani che sono stati condannati a sei anni di reclusione per gli scontri di Roma. 
Nella cronaca di emmelle.it durante il pomeriggio i momenti salienti della manifestazione:  

ore 14:45. Sono circa 700, secondo le prime stime, i partecipanti al corteo nazionale che si sono radunati in piazza Aldo Moro dalle 14 di oggi. il corteo si va formando, in attesa degli arrivi di altri gruppi: sono dieci i pulmman che hanno scaricato giovani antifascisti provenienti da Roma, Perugia, Napoli, Firenze. Moltissimi stanno raggiungendo piazza Aldo Moro a piedi da diversi punti della cittá in un clima rigidissimo e qualche fiocco di neve.

ore 15:30. In testa al corteo ci sono i giovani teramani di Azione Antifascista. Per la partenza si aspetta che… finisca un funerale nella vicina chiesa del Sacro Cuore di via Pannella. I cori accompagnano la raccolta, da "tutti liberi, tutte libere", a slogan contro la repressione, contro le forze dell’ordine. Urlano "Davide, Davide" ma attaccano anche il sindaco di Roma, Alemanno. In piazza c’é anche il consigliere regionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, ma non ci sono presenze ufficiali di partiti politici,  solo bandiere del popolo antifascista. Adesso si stanno componendo gli striscioni. Il tutto si svolge sotto lo sguardo attento di plotoni dei reparti mobili dei carabinieri e della polizia che hanno ‘disegnato’ con il loro posizionamento il percorso che dovrá seguire il corteo. Il resto della cittá è deserto, soltanto qualche curioso per le vie, tanta gente dietro le finestre dedlle palazzine circostanti.

ore 15:50: il corteo è partito. Il freddo è pungente ma la sfida è forte. il percorso scivola via con lentezza e pano piano si arriva a ponte San Ferdinando. Adesso gli slogan sono piu forti e ‘conditi’ contro sempre più, numerosi bersagli.

ore 16:30: il serpente è lungo e il numero di stima precedente va corretto: adesso sono circa 1.200 i giovani che seguono i diversi striscioni del corteo, diviso in tre grandi tronconi. In coda sfilano gli amici teramani di Davide Rosci che invocano il suo nome e scandiscono a uno ad uno quello degli altri giovani teramani condannati per gli scontri di Roma. Adesso la testa del corteo si appresta a raggiungere piazzale San Francesco.