Il blitz di Chiodi porta la svolta a Oncologia: al via la verifica interna sui medici. E Mascitelli porta le carte in Procura

TERAMO – Il blitz del Governatore Gianni Chiodi all’ospedale Mazzini potrebbe portare a una svolta forse decisiva nella vicenda del reparto di oncologia, per le cui carenze e problematiche il blogger Giancarlo Falconi, quattro infermieri del Nursind e un consigliere comunale stanno digiunando, per la seconda volta, da tre gorni. Chiodi si è presentato in direzione sanitaria aziendale, incontrando Gabriella Palmeri, e ha voluto ascoltare le ragioni della protesta da una delegazione di tre infermieri. Tre ore di colloquio in cui è stata sviscerata la materia del contendere: scarso servizio per i malati che frequentano il day hospital, organizzazione del reparto, disfunzioni e problematiche legate alla carenza del personale medico, soprattutto la disposizione che ha ‘rimandato’ il medico precedentemente assegnato all’oncologia al reparto di medicina, trasformandolo di fatto da un tempo pieno a un part-time. Non sono emerse risutanze dell’incontro: fonti riservate farebbero sapere che Chiodi ha convenuto con il direttore sanitario Palmeri di avviare una verifica interna sui criteri di organizzazione del lavoro e delle turnazioni, ma soprattutto di assegnare temporaneamente i tre infermieri del Nursind nel reparto di oncologia in modo da renderli partecipi del processo di ‘chiarimentoì della situazione. Sembra anche che domani il responsabile del reparto, Pancotti, sia stato convocato in direzione sanitaria aziendale per un confronto con il direttore Palmeri.  Nella mattinata a far visita ai sei che digiunano è arrivato Alfonso Mascitelli, il senatore dell’Italia dei Valori che fa parte anche della Commissione parlamentare d’inchiesta suull’efficacia e l’efficienza del servizio sanitario nazionale. Mascitelli definendo “pilatesco’ il verbale di riunione davanti al prefetto tenutasi ieri e chiesta dal sindaco Brucchi, ritenendo che in sostanza quel contenuto conferma l’esistenza di problemi a oncologia ma non indica soluzioni percorribili, ha presentato un esposto alla procura. Mascitelli chiede che si verifichi l’operato dei vertici della Asl di Teramo in merito ai disservizi nel reparto che «mettono a grave rischio la salute e la sicurezza dei cittadini che si vedoo negati i più elementari presidi di tutela e violati i propri diritti costituzionali», ma soprattutto rispetto alla inaugrazione e immediata chiusura «per motivi di sicurezza del laboratorio Ufa, Unità per i farmaci antiblastici, costato 285mila euro». L’accertamento sull’operato dei vertici della Asl si estende per Mascitelli anche alla giunta regionale abruzzese che avrebbe confermato nel mandato il direttore generale Giustino Varrassi nonostante mancassero i risultati aziendali e il raggiungimento degli obiettivi, proprio in relazione a oncologia e alle liste di attesa». Chi protesta con in testa il blogger Falconi, continua intanto nella protesta, nonostante anche il senatore Mascitelli abbia chiesto loro di interrompere il digiuno: «Andiamo avanti fino a quando non avremo visto qualche atto concreto – ha detto Falconi -, in questa vicenda purtroppo le sole promesse non bastano più».