«Paghiamo noi l'affitto dell'ufficio postale»

TERAMO – Continuano le proteste del sindacato dei pensionati italiani (Spi Cgil) contro la chiusura degli uffici postali dei piccoli centri. Stavolta tocca a Montone, una frazione che conta circa 1500 abitanti, molti dei quali anziani, e che rientra nel piano di razionalizzazione delle Poste italiane. Dopo il clamoroso caso del sindaco di Montefino Ernesto Piccari, che si è barricato all’interno dell’ufficio postale per impedirne la chiusura, suscitando anche la solidarietà dell’Anci, arriva adesso quello del sindaco di Mosciano, che ha proposto alla direzione delle Poste di accollarsi il costo dell’affitto dei locali, pur di non interrompere il servizio, importante soprattutto per i cittadini più anziani. Una scelta approvata anche dai sindacalisti dello Spi Cgil, che si sono schierati contro la logica dei tagli. «Non si può mortificare il diritto dei cittadini ai servizi di prossimità, soprattutto in zone  già penalizzate da un carente sistema di trasporto pubblico», afferma il segretario generale dello Spi-Cgil provinciale Geppino Oleandro. Il sindacato auspica inoltre che anche altri sindaci della provincia di Teranmo possano intraprendere iniziative analoghe per scongiurare la chiusura degli uffici postali nei territori interessati dal Piano di razionalizzazione.