Il pontefice è sudamericano: Jorge Bergoglio sarà Papa Francesco: «Sono venuti a prendermi quasi alla fine del mondo!»

TERAMO – Il nuovo Papa c’e’, la Chiesa universale cattolica ha il suo nuovo Pastore e a sorpresa è Jorge Mario  Bergoglio, arcivescovo argentino di Buenos Aires, origini italiane di Asti, ritenuto fuori dai pronostici per la sua età avanzata (è nato il 17 dicembre del 1936, ha 76 anni), per l’appartenenza alll’ordine dei Gesuiti e poichè già "bruciato" nel precedente conclave. Sarà chiamato Papa Francesco. Bergoglio, mai stato tra i papabili, è stato eletto al quarto turno di votazione dai 115 cardinali riuniti nella Cappella Sistina. E’ il 265esimo successore di Pietro e subentra a Benedetto XVI che ha rinunciato al Pontificato il 28 febbraio. La fumata bianca dal comignolo e’ arrivata alle 19,06. Il cardinale Jean-Louis Tauran si è affacciato dalla Loggia della Basilica di San Pietro, pronunciando il nome del cardinale sudamericano diventato Papa. Le prime parole di Papa Francesco hano riscosso l’applauso della folla che gremiva piazza San Pietro: «Fratelli e sorelle… buonasera. Voi sapete che il dovere del Conclave è quello di dare un Vescovo a Roma… Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo… quasi alla fine del mondo! Ma siamo qui». Bergoglio ha subito strappato sorrisi e consensi, ha invitato tutti alla fratellanza e al sostegno della romana chiesa, ricevendo l’applauso e cori intonanti al suo nuovo nome di Pontefice, Francesco: ha sollecitato un proficuo pontificato di collegialità, con un rapporto di vicinanza tra la Chiesa e il popolo, chiedendo ai cattolici di tutto il mondo di pregare per lui. Salutando i fedeli sull’inno d’Italia e ritirandosi nelle stanze vaticane, dopo la concessione dell’indulgenza plenaria e la benedizione Urbi et orbi, ha augurato un "buonasera e buon riposo" a tutti. alle 20.34. Da oggi la Chiesa ha un nuovo Francesco, dopo quello di Assisi, con un segnale di grande umiltà.

Il vescovo Seccia: "La sorpresa un elemento di fede"
E’ con gioia ma anche con  riflessione che il vescovo della diocesi di Teramo- Atri accoglie l’arrivo di Papa Francesco. "Innanzitutto va rilevato che l’effetto sorpesa va interpretato come elemento di fede e non elemento di calcolo, una reazione di smentita al proliferare di parole e congetture formulate nei talk-show. L’elezione di questo Papa ha avuto fin dai suoi primi gesti un grande valore. Un valore che fa riflettere a partire dal nome scelto, dalle parole scelte per salutare i fedeli, ai messaggi di fratellanza che ha rivolto. Dobbiamo capire profondamente quello che il nuovo Papa ci ha voluto comunicare ma sopratutto, a partire dal conclave, penso che sia importante cogliere che le cose della Chiesa vadano lette sì in chiave terrena, ma bisogna ricondurle finalmente a una dimensione spirituale. E’ questo il messaggio più forte. Altrimenti che spazio, quale valore, diamo alla spiritualità?"