Ucciso con trenta coltellate di cieca rabbia

TERAMO – Trenta coltellate, al volto, alla gola, al torace. E quella finale, gli ha reciso di netto carotide e giugulare. Gabriele Di Clemente è morto dissanguato in poco tempo, tanto copiosa è stata l’emorragia provocata dai colpi inferti sul suo corpo. Coltellate che rivelano la rabbia, cieca, con cui l’assassino ha infierito sulla sua vittima. Una lite violenta, culminata con un delitto efferato e crudele. E’ il responso dell’autopsia, eseguita oggi pomeriggio nell’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo dall’anatomo-patologo Giuseppe Sciarra sulla salma del 72enne giardiniere di Alba Adriatica, ucciso l’altra notte nel suo appartamento di via Volturno 2. All’esame hanno assistito anche i consulenti Sabrina Canestrari e Pietro Alessandrini, medici legali di Ascoli Piceno, nominati da Florindo Tribotti, l’avvocato difensore di Andrea Marsili, il 43enne albense in cella da ieri con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Marsili comparirà domani alle 14 dinanzi al gip Domenico Canossa nella convalida del fermo di polizia giudiziaria cui lo ha sottoposto il pubblico ministero Bruno Auriemma.