TERAMO – Un ordine del giorno contro la ludopatia, la patologia, sempre più diffusa, che colpisce le vittime del gioco d’azzardo. Lo hanno presentato i consiglieri provinciali del Pdl Flaviano Montebello e Luca Corona, che lo hanno inviato anche al Presidente della Repubblica al Ministro degli Interni, chiedendo delle misure restrittive nei confronti del gioco d’azzardo “legalizzato”. L’ordine del giorno verrà discusso nel prossimo Consiglio provinciale. «in questo momento di grave crisi economica che, purtroppo, attanaglia l’intero paese e gran parte della Comunità europea, sempre più persone si aggrappano alla vana speranza del “colpo di fortuna” ovvero della vincita al gioco – hanno scritto i consiglieri – sperando così di risolvere in un sol colpo i propri problemi e questa viene vista come l’unica via d’uscita rispetto alla situazione di grave disagio vissuto. Siamo di fronte ad una nuova malattia sociale genera violenti fenomeni di disgregazione familiare e di impoverimento totale, a causa dei debiti contratti, piaga che genera un aumento esponenziale del rischio di cadere nel gravissimo fenomeno dell’usura ed a patologiche dipendenze, a separazioni, all’allontanamento di minori ed anche, purtroppo, a fenomeni drammatici, come il suicidio». I due consiglieri chiedono quindi che vengano applicate misure restrittive per rendere «impossibile l’accesso al gioco da parte dei minori ai gratta e vinci piuttosto che al gioco d’azzardo ed alle slot machine, sia ai giochi on line» in secondo luogo, i consiglieri chiedono che venga reso attuativo il «decreto legge 158 del 2012 perché ad oggi gli enti locali non sono legittimati all’adozione di provvedimenti che disciplinano la materia essendo la stessa da considerarsi di competenza esclusiva dello Stato centrale» e di integrare «le disposizioni contenute nel sopracitato decreto legge e inserire, altresì, una specifica disciplina in ordine alle distanze minime di locali adibiti al gioco rispetto alle scuole, per esempio, in ordine agli orari di apertura di tali attività e, altrettanto necessario è demandare agli enti locali la possibilità di interventi concreti con specifiche regolamentazioni».
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