Teramo libera dal nazi-fascismo. Ricorre il 69° anniversario

TERAMO – Ricorre venerdì 14 giugno il 69° anniversario della Liberazione di Teramo celebrato in forma ufficiale dal comitato teramano dell’Anpi (associazione nazionale partigiani italiani) sensibile all’eredità storica dei valori della Resistenza. "Valori ed event che non vanno dimenticati – ha sottolineato l’assessore Giorgio D’Ignazio – affinchè siano da monito per le nuove generazioni, poichè solo il ricordo tiene lontano il ripetersi di simili eccidi".  Il programma, illustrato questa mattina dal segretario dell’Anpi, Mirko De Berardinis parte alle 10,30, con un omaggio alla lapide dei Martiri uccisi il 13 giugno 1944 e prosegue alle 11 con la deposizione di una corona d’alloro alla lapide dei caduti della Resistenza teramana alla presenza delle autorità civili e delle associazioni combattentistiche. Nel corso della conferenza stampa sono state ripercorse le tappe della liberazione dai nazifasciti il cui ingressomise in ginocchio il capoluogo in cui furono distrutti tutti i cuori pulsanti dell’economia: il pastificio D’Antonio, la fabbrica di bevande Gavini, l’officina meccanica Adone e il Molino Palumbo. Distrutti dai tedeschi anche i ponti di Cartecchio, Vezzola, Fiumicino, e ponte di Mezzanotte rimase in piedi solo Ponte san Ferdinado che fu sminato dai partigiani ma che la comunità teramana attribuì all’intercessione della Madonna delle Grazie. Il senatore Antonio Franchi, presidente provinciale dell’Anpi, ha voluto ribadire come i messaggi della Resistenza siano messaggi di conciliazione e di pace e non di divisione e ha posto l’accento sui "populismi che scaldano il cuore dei cittadini, ma che in Italia hanno portato ad anni di guerre". Il rifrimento era al Movimento 5 Stelle. "Certo oggi non è la stessa Italia per la quale hanno perso la vita i nostri giovani partigiani e i partiti hanno offerto uno spettacolo di bassa lega – ha detto Franchi -. Ma l’antipoltica si combatte solo con la buona politica".