Mare, Legambiente: in Abruzzo 1,9 illeciti ogni km di costa

TERAMO – Con 1,9 illeciti per chilometro di costa (1,8 in Italia) e un totale di 237 infrazioni accertate, l’Abruzzo si posiziona al 13/o posto della classifica relativa all’attacco illegale ai danni del mare. E’ quanto emerge dal rapporto "Mare monstrum 2013" di Legambiente, presentato oggi a Roma in occasione della partenza di Goletta Verde e della Goletta dei Laghi 2013. Quest’anno l’Abruzzo perde una posizione rispetto alla precedente edizione dell’indagine (12/o posto). Stando all’elaborazione dell’associazione ambientalista su dati forniti dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, le persone denunciate e arrestate sono state 326, i sequestri 46. In particolare, sono 31 (59 nel rapporto del 2012) le infrazioni accertate in tema di abusivismo edilizio nelle aree demaniali, 26 le violazioni al codice della navigazione, 95 le infrazioni accertate in materia di inquinamento del mare, 85 quelle in materia di pesca di frodo, con 8.575 chilogrammi di pesce sequestrato. Dall’indagine emerge che solo il 53,8% dei cittadini è servito da impianti di depurazione. Mare Monstrum descrive, inoltre, le principali speculazioni immobiliari registrate in Abruzzo: il residence di Cono a mare e il Molino Village, entrambi a Vasto, il lido ‘Les Pailottes’ di De Cecco a Pescara e il Resort Village di San Vito Chietino. Francavilla al mare viene inoltre definita come una delle zone maggiormente colpite dal fenomeno dell’edificazione sulla costa in Italia, mentre Pescara, con tutte le problematiche relative al dragaggio, viene citata anche nella sezione dedicata allo "spreco dei porti insabbiati". Il rapporto, nell’evidenziare che "oltre al rischio inquinamento dovuto all’intenso traffico di idrocarburi, va sottolineato anche il rischio derivante dalle attività di estrazione di petrolio dalle piattaforme già attive nel mare italiano e da quelle che potranno arrivare nei prossimi mesi", cita, tra l’altro, il progetto ‘Ombrina Mare’ della Medoilgas, a largo delle coste abruzzesi. "C’é un’impellente necessità di una nuova politica sul consumo del suolo. Bisogna assolutamente bloccare quell’abbraccio mortale della cementificazione, che per di più é favorito dagli oneri dell’urbanizzazione – commenta Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente -. Il discorso legislativo in Italia va ripreso dove lo lasciò il Ministro Catania, con l’elaborazione di una legge che tuteli i suoli rimasti liberi e che lavori soltanto su una riqualificazione urbana esistente".