Danni dei cinghiali, gli agricoltori: «Enti inadeguati»

TERAMO – Danni dei cinghiali: per la Cia al danno si è unita anche la beffa. La Confederazione italiana agricoltori ritiene infatti assolutamente “inadeguati” gli interventi programmati dai vari Enti (Provincia ed Ente Parco) di cui si è parlato oggi nel corso di una riunione in Prefettura. «La Confederazione Italiana Agricoltori – afferma la Cia in una nota – chiedeva interventi finalizzati a ripristinare immediatamente il giusto rapporto tra la specie e il territorio, attraverso un’azione sinergica di intervento tra Ente Parco ed Ente Provincia. L’epilogo della discussione tenutasi ha evidenziato la storica contrapposizione tra gli Enti su posizioni, punti di vista e visione di intervento diametralmente opposti».  In sostanza  la Provincia si è impegnata ad attivare la caccia selettiva entro venerdì di questa settimana con squadre di cacciatori selezionati e su determinati distretti. «Gli obiettivi di catture, così come il sistema di verifica sono considerati assolutamente inadeguati al raggiungimento del risultato sperato», afferma l’associazione di categoria. L’Ente Parco si è impegnato a riattivare, entro la settimana prossima gli 8 recinti di cattura presenti sul territorio provinciale nei Comuni di Castelli e Isola del Gran Sasso. «Tali recinti sono assolutamente non sufficienti ad affrontare la problematica all’interno del perimetro dell’area Parco», commenta ancora la Cia. Qualora, avverte la Cia, trascorsa una settimana di attività, non si realizza un prelievo  congruo del numero dei cinghiali sul territorio, la Confederazione Italiana Agricoltori di Teramo utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione organizzando i propri associati e cittadini, con forme di protesta civili e non violente, atte a sensibilizzare e stimolare gli Enti preposti ad una azione decisa e risolutiva del problema. «Il mondo agricolo non tollererà più l’inerzia delle istituzioni e la mancanza di volontà di intervenire sulla problematica in questione  oltre che il tentativo di difendere gli interessi delle corporazioni», conclude la Cia.