L'Ateneo teramano inaugura da settembre le lezioni nella lingua dei segni

TERAMO – «Il nostro obiettivo è abbattere tutte le barriere, economiche, logistiche e culturali, per permettere al maggior numero possibile di studenti di accedere ai nostri servizi e alla didattica». Con queste parole il rettore dell’Ateneo teramano Luciano D’Amico ha presentato oggi i nuovi servizi dedicati ai sordi e agli ipoudenti: lezioni nella lingua dei segni ma anche l’insegnamento della stessa all’interno del centro linguistico di Ateneo. «Siamo i primi in Italia – ha affermato D’Amico – ad offrire questi servizi finalizzati ad una completa e reale inclusione dei non udenti». Un primato confermato anche da Laura Santarelli, interprete e direttrice di una scuola che si occupa di insegnare la lingua dei segni. «Non ci sono altri esempi in Italia – ha precisato – solo a Roma Tre e alla Cà Foscari ci sono dei servizi per non udenti, ma nessuno ha mai realizzato un programma così strutturato che prevede l’arricchimento anche per gli studenti cosiddetti normodotati e l’insegnamento di questa particolare lingua, che è anche una vera  e propria cultura». L’Ateneo teramano anticipa, in questo senso, e supera, la stessa legislazione italiana, che invece non riconosce ancora la lingua Lis ufficiale. Le lezioni, che, al momento, saranno disponibili solo per due Corsi,  partiranno a settembre, così come le postazioni dedicate ai ciechi e agli ipovedenti. «Per noi – ha spiegato D’Amico – si tratta di uno strumento per necessario a promuovere il vero sviluppo dell’Ateneo». Presente alla conferenza stampa anche Mauro Chilante, funzionario del Cnr ed esperto del linguaggio dei segni, che, dati alla mano, ha mostrato come la scarsa preparazione degli insegnanti e la mancanza di strumenti adeguati nel sistema scolastico italiano creino una forte dispersione scolastica tra i non udenti. «Questo esperimento – ha aggiunto il preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione Luigi Burroni – è fondamentale per chi si occupa di Comunicazione, si tratta della classica offerta che crea la domanda, perché sicuramente c’era necessità di un progetto simile». La conferenza stampa ha rappresentato anche l’occasione per il rettore D’Amico di presentare ufficialmente il nuovo direttore amministrativo Maria Orfeo, che ha preso servizio dal primo luglio.

L’IDEA: UN CENTRO EUROPEO DI ORIENTAMENTO ALLA DIDATTICA PER LE DISABILITA’ SENSORIALI – Si tratta di un progetto ambizioso che, per il momento, è stato presentato alla Regione «ottenendo un ottimo riscontro – ha detto il Rettore – ci auguriamo anche degli stanziamenti economici». Lo scopo del centro è quello di preparare i giovani sordi all’inserimento nei normali corsi di studio e Facoltà universitarie. Il progetto prevede anche delle attività di formazione per i docenti stessi e per il personale di supporto amministrativo, l’attività di formazione per interpreti, docenza frontale dedicata ai ragazzi sordi, ricerca in materia linguistica e in materia sociale e legislativa. Sono previste anche attività di socializzazione e di supporto psicologico, oltre che di accompagnamento con il mondo del lavoro e delle imprese.