MARTINSICURO – Non era scomparso, strappato via dalla famiglia dal male dela tossicodipenza: Marco Re era morto senza che nessuno potesse ritrovare il suo cadavere. Lo ha fatto oggi pomeriggio, dopo quasi tre anni, il proprietario dello scantinato che quest’uomo di 42 anni aveva scelto come dormitorio e luogo al riparo da occhi indiscreti, all’insaputa di tutti. Un locale, in un condominio di via Vespucci, che una serie di coincidenze aveva fatto diventare un ripostiglio abbandonato, al fianco di una sala da ballo andata a fuoco e al centro di un contnzioso legale tra proprietario e gestore. Ecco perchè nessuno era mai entrato lì, solo quattro gatti che però non erao riusciti a trovare la via per riuscire e, dopo aver mangiucchiato quel cadavere in decomposiIone, erano morti anche loro. I carabinieri del nucleo operativo di Alba Adriatica e del reparto operativo di Teramo hanno trovato la salma quasi mummificata, con accanto numerose siringhe e un laccio emostatico. No ci sarebbero dubbi sulle cause del decesso, una probabile oerdose, di Marco Re. Tuttavia il magistrato ha disposto l’autopsia sui resti, che sarà eseguita forse domani all’obitorio dell’ospedale di Teramo dal medico legale Giuseppe Sciarra. Furono i famigliari a segnalare l’allontanamento da casa quando l’uomo aveva 38 anni, alle prese con problemi di droga. Era il mese di dicembre del 2010. Anche la morte risalirebbe a quel periodo.
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