Stipendi a rischio, proclamato lo stato di agitazione all'Arpa

TERAMO – Stato di agitazione immediato e imminente programma degli scioperi articolati in tutta la regione: è drammatica la situazione dell’azienda di trasporto pubblico Arpa e i sindacati hanno deciso di passare alle vie di fatto. Le segreterie regionali di Filt Cgil e Faisa Cisal hanno infatti «attivato le procedure di raffreddamento, anticamera dello sciopero, contro la società Arpa e la Regione Abruzzo». Secondo questi, l’azienda «è alla canna del gas, con bilanci in perdita e stipendi a rischio, mentre il presidente premia i dirigenti per i ‘brillanti’ risultati ottenuti». Sarebbero infatti di oltre 5 milioni di euro le perdite nel solo 2012 per un totale di 10 milioni di disavanzo registrato nell’ultimo triennio, con debiti verso banche e fornitori per altri 43 milioni. Tutto questo, dicono i sindacati nonostante la riduzione del costo del personale (quasi 2 milioni di euro in meno rispetto al 2011), frutto di un sensibile decremento dell’unità lavorative passate da 1.022 a 929 dipendenti. Così come è rilevante il risultato conseguito sul versante delle entrate con un incremento degli introiti da traffico (vendita di titoli di viaggio) di oltre 1,2 milioni di euro rispetto all’anno precedente, nonostante la riduzione dei servizi al pubblico. Filt e Faisa accusano la Regione di non contribuire circa 1,6 milioni di chilometri «che da soli potrebbero coprire almeno in parte il buco», sottolineano la strana vicenda dei crediti inesigibili (oltre 19 milioni di euro) che Arpa vanta dalla Regione, con il programma del presidente Cirulli di licenziare 30 impiegati in esubero nella direzione di Chieti e nei distretti provinciali e l’esercizio di linee senza bigliettaio.