TERAMO – Mille euro è costato ad un ortonese aver chiamato un suo concittadino ‘ricchione’: così ha stabilito il Giudice di Pace del Tribunale di Ortona (sezione distaccata del Tribunale di Chieti) condannando l’uomo per ingiuria. L’aggressione verbale era sfociata in una denuncia ai Carabinieri fatta dalla persona che si era sentita, appunto, ingiuriata. "Impossibile non pensare – afferma oggi il presidente di Arcigay Chieti, Claudio Minetti – cosa avrebbe comportato avere una legge contro l’omofobia (la piena estensione della legge Mancino è quella che noi tutti auspichiamo) in questo specifico caso. Oggi l’ortonese che andava in strada gridando ‘ricchione’ ai passanti avrà ripagato la comunità con pena pecuniaria (aspetto retributivo), avrà compreso che ingiuriare è un reato (aspetto rieducativo) ma non avrà compreso cos’è l’omofobia (che dovrebbe far parte dell’aspetto rieducativo). Non essendogli potuta essere riconosciuta l’aggravante di omofobia, essendo questa legge in Italia ancora assente, quel ragazzo continua a non sapere che gridare a qualcuno ‘ricchione’ è omofobia".
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