Laboratori-dormitori e case-lager chiusi dalla polizia

MARTINSICURO – Laboratori tessili e appartamenti senza la benchè minima regola igienico-sanitaria, sicurezza inesistente, lavoratori in nero: è questo il quadro della situazione presentatosi agli occhi del personale della questura, della guardia di finanza di Giulianova, della direzione provinciale del lavoro e della Asl che hanno condotto una operazione congiunta di contrasto all’immigrazione clandestina e al lavoro nero tra Giulianova e Martinsicuro. Sono stati controllati due opifici gestiti da cittadini cinesi e due appartamenti nella disponibilità di extracomunitari. A Martinsicuro, c’erano cinque cittadini cinesi in un laboratorio-borsettificio a gestione familiare in via Solferino, che non ha requisiti igienico-sanitari: è stata disposta l’immediata sospensione dell’attività lavorativa e il laboratorio, con gli annessi locali di pertinenza adibiti a dormitorio, è stato sequestrato. C’erano addirittura 26 cittadini del Bangladesh in due appartamenti di via Bafile ad Alba Adriatica, che dormivano in uno stabile di proprietà di un connazionale: tutti e due gli immobili erano in condizioni igieniche pietose, con posti letto di fortuna ricavati in condizioni di assoluta inadeguatezza. E’ stato chiesto l’intervento dell’Ufficio tecnico del comune di Alba e della Asl: dopo la verifica dello stato dei luoghi e l’iesistenza di requisiti minimi di agibilità, una relazione è stata presentata al sindaco perchè emetta ordinanza di sgombero dei locali. Due degli stranieri erano privi del permesso di soggiorno e sono così stati espulsi dal territorio nazionale. L’ultimo controllo ha riguardato un opificio tessile sull’Adriatica sempre ad Alba. Sono state riscontrate violazioni in materia di sicurezza relativamente ad alcune apparecchiature in uso, la presenza di lavoratori in nero; anche in questo caso è stata disposta la sospensione dell’attività e sono i corso accertamenti sulla gestione degli affitti dell’immobile.