Addio a Lucio Cancellieri, il poeta della nostra quotidianità

TERAMO – Addio Lucio Cancellieri. Addio prof. Con il 73enne professore di educazione fisica scompare uno dei personaggi più genuini e veraci della teramanità. Poeta in vernacolo, passione coltivata soprattutto negli ultimi due decenni della sua vita, Cancellieri è venuto a mancare nella tarda serata di ieri all’ospedale Mazzini di Teramo, dove era ricoverato e combatteva la sua dura battaglia contro il male. Assistito dalla moglie Sofia e dal figlio Massimo (noto allenatore di pallacanestro), ma anche da tantissimi amici e conoscenti e da tutti quei teramani che, virtualmente, si sono stretti attorno al pensiero di lui sofferente in un letto d’ospedale. Lucio Cancellieri, un passato sportivo di discreto atleta (la pallavolo primo amore), ha raccontato in numerose opere in dialetto teramano quelle azioni quotidiane e quelle caratterizzazioni cittadine in cui ognuno di noi si è rivisto e si rivede, vivendo momenti e ‘dejavù’ della propria esistenza. Scene di vita vissuta, angoli di tradizione, sottolineature di personaggi nostrani e grandi eventi del passato ma anche storia della nostra città, Cancellieri li ha fatti rivivere in libri come  "L’urtecialle de Tabbusse", "La scalatte de San Giuanne", "La piazze de la Verdure", "Acque chiare", "Lu cambanone de lu ddome" e "Pindiche e mistjire andiche". Ma è soprattutto ne "A lu funerala mi’", che oggi suona purtroppo attuale, Cancellieri esprime tutta l’aderenza e la coerenza della dura realtà della vita, raccontando se stesso che partecipa al proprio funerale, sbirciando tra i pettegolezzi e i commenti di chi è presente nella più classica delle fotografie di una città piccola e provinciale come Teramo, appunto il corteo di un ultimo saluto dietro a un feretro, dietro al ‘carrettone’. E la chiosa è il suo saluto: "Oggi per stare un pò tranquilli, è meglio che ce ne andiamo dall’altra parte… E allora caro prete, muoviti a darmi questa benedizione, prima che si intasi di macchine lo stradone (verso il cimitero di Cartecchio…, ndr)" che nel dialetto suona più o meno così: "Ujie p’ stà ‘na cì tranquil… te ne tì darjì d’ là… allor, lu zì prè, lu sì ch’ahè? Straddamm’ sà benediziò, prima che s’intas di machn ju ssott allu stradon…".
Domani i funerali al Cuore Immacolato. I funerali di Lucio Cancellieri si terranno domani, alle 16.30 nella Chiesa del Cuore Immacolato di piazza Garibaldi. Editore e redazione di www.emmelle.it si stringono vicino alla famiglia.
Il cordoglio dell’Anpi. Un abbraccio commosso di tutta l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia della sezione "Manfredo Mobili", di cui Cancellieri era membro del direttivo comunale, arriva alla famiglia attraverso il segretario Mirko De Berardinis. «
Tra i tanti libri scritti, patrimonio della teramanità, Lucio Cancellieri ha pubblicato due opere che testimoniano il suo impegno, la sua passione e la sua sensibilità nello studio e nella divulgazione delle vicende dell’antifascismo e della resistenza partigiana nel Teramano – scrive l’Anpi -. Nel libro “Teramo 13 giugno 1944 – l’eccidio”, pubblicato nel 2010 con il supporto dell’associazione “Teramo Nostra” in occasione del 66° Anniversario della Liberazione di Teramo, Cancellieri ricostruì analiticamente l’orrenda strage compiuta dai nazi-fascisti in Città, durante l’ultimo giorno di occupazione, quando furono uccisi otto giovani teramani nei pressi del Santuario della Madonna delle Grazie. Nel libro “Momenti di guerra –  tra paure e ricordi”, presentato nel settembre del 2011 nella Sala Consiliare del Comune di Teramo, alla presenza dei Sindaci di Teramo, Torricella Sicura e Rocca Santa Maria, Cancellieri raccolse testimonianze dirette su alcuni episodi avvenuti nella Resistenza Teramana, tra i quali: il linciaggio del delatore fascista in Piazza del Carmine, la fucilazione dei partigiani del Mulino De Jacobis, la Battaglia di Bosco Martese e lo sminamento di Ponte San Ferdinando dagli ordigni nazisti. Sempre presente alle tante iniziative organizzate dall’A.N.P.I. per celebrare il ricordo dei Caduti della Resistenza teramana, Lucio Cancellieri aveva partecipato in ultimo, anche alle “Celebrazioni della Liberazione di Teramo”, che si sono svolte lo scorso 14 giugno in Piazza Orsini».
E di Teramo Nostra. «Lucio Cancellieri è stato protagonista di primo piano del recupero della storia e dei valori della teramanità – scrive in una nota Teramo Nostra -. Autore di tanti libri dedicati a Teramo e alla sua comunità e per alcuni di questi l’associazione si è fatta promotrice, come la storia dimenticata dell’eccidio del 1944. Grazie a lui si è rinverdita la memoria di quell’eccidio con iniziative che portarono anche alla realizzazione di un cortometraggio: "I Gigli del 44". Attento alla storia della sua città, ricordò anche con documenti e profili la vicenda umana drammatica di 4 giovani universitari teramani protagonisti della creazione della università, che perirono tragicamente nel 1959 in un incidente stradale sulla Statale Adriatica. Per ogni storia Lucio Cancellieri coronava il tutto con poesie evocative e altamente liriche di quegli eventi tanto sentiti. Grazie a lui si è potuta ricostruire la storia, mai scritta, del popolo teramano. Teramo Nostra è onorata di averlo avuto tra i suoi aderenti, a cui lui ha dato collaborazione fino all’ultimo della sua vita nel Recital al chiostro della Madonna delle Grazie il 1° luglio scorso».