False sanatorie per badanti e colf, nei guai 40 privati cittadini

TERAMO – Quaranta persone, tra privati cittadini, qualche piccolo imprenditore e 11 stranieri, sono stati denunciati alla magistratura dagli agenti della squadra mobile di Teramo, per aver fatto risultare falsamente di aver alle dipendenza una baadante o una colf di cui chiedeva la regolarizzazione della posizione. In realtà, secondo quanto accertato dagli uomini diretti dal vicequestore Gennaro Capasso, era uno stratagemma per far ottnere un permesso di soggiorno ai cittadini extracomunitari coinvolti e qualche centinaio di euro a un intermediario, un marocchino 34enne (residente a Campli), dietro il pagamento, in cambio del "favore", di somme variabili tra i 3.500 e gli 8.000 euro. Gli investigatori hanno in sostanza bissato il lavoro fatto in occasione della precedente sanatoria del 2009: allora, nel 2010, furono 138 gli indagati per aver utilizzato lo stesso stratagemma, tra i quali le stesse badanti e colf (oggi ‘salvate’ dall’indagine perchè considerate parti danneggiate) di cui si chiedeva la regolarizzazione. Stavolta, secondo le disposizioni della legge 109 dell’agosto 2012, i datori di lavoro che volevano aderire all’emersione dal lavoro nero, potevano fare domanda di regolarizzazione – entro i termini di un mese, tra settembre e ottobre 2012 – a patto che badanti e colf fossero impiegate da almeno tre mesi e fino al 9 maggio 2012. Delle tante domande presentate in provincia di Teramo, presentate telematicamente presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione di Teramo, e passate al setaccio nell’indagine, un quarantina sono risultate false: nei controlli nessuno degli stranieri è stato trovato al posto di lavoro indicato o aveva mai svolto lavori per quei privati. A tutti vengono contestati i reati di favoreggiamento alla permanenza sul territorio dello stato di cittadini extracomunitari al fine di profitto e di falsità ideologica e materiale commessa dal privato.