Ruzzo: il 7 settembre la nomina di presidente e Cda

TERAMO – Si terrà il 7 settembre l’assemblea dei sindaci del Ruzzo che saranno chiamati ad eleggere la nuova governance dell’azienda acquedottistica. Un  appuntamento a cui i primi cittadini di centrodestra e di centrosinistra si stanno preparando con molta determinazione. Per ora non esiste un accordo sui nomi, ma entrambi gli schieramenti politici sono d’accordo sul dare una governance più snella al Ruzzo: un presidente e due componenti del Cda.

BRUCCHI: «AUSPICO UNA SCELTA CONDIVISA» – Il sindaco di Termo, in vista dell’importante appuntamento invita i suoi colleghi a mettere da parte del beghe politiche e ad effettuare una scelta oculata e il più possibile condivisa, per poi passare all’azione, ossia a risolvere i problemi dell’azienda. «La prossima settimana – spiega Brucchi – ci sarà una riunione dei sindaci di centrodestra per trovare un accordo sui nomi». Più che sulla futura governance, Brucchi punta l’attenzione sulle priorità da affrontare. «Bisogna redigere il Piano industriale, continuare con una concreta azione di revisione della spesa, un processo iniziato già con lo scorso Cda, avviare un tavolo di lavoro con la Regione e con l’Ato per portare avanti i progetti strategici che attualmente sono bloccati, come quello della captazione dell’acqua dall’invaso di Piaganini, che permetterebbe di risolvere il problema dell’emergenza idrica sulla costa. avviare anche un piano di ammortamento sulla situazione debitoria del Ruzzo e mettere l’Aca di fronte alle proprie responsabilità: da quello che so ha molti debiti nei confronti del Ruzzo e questa situazione non può andare avanti».

MASTROMAURO: «VALUTIAMO I CURRICULA IN MANIERA ANONIMA» – Per il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro, la riunione del 7 «arriva troppo tardi, dopo due anni di inerzia che hanno segnato una sconfitta totale del centrodestra, che deve fare mea culpa. Mi auguro almeno che questo serva a dare il via ad una nuova gestione del Ruzzo, e sottolineo nuova. C’è bisogno di un esecutivo capace e per questo serve la massima trasparenza: propongo che i curricula vengano valutati con i nomi oscurati, in modo da non essere condizionati dalle appartenenze e dai padrini politici. I sindaci devo riappropriarsi del loro ruolo». Le priorità da affrontare? Anche per Mastromauro c’è l’emergenza idrica, la necessità di rimettere i conti a posto, di potenziare il potabilizzatore e i depuratori. «L’acqua è e deve rimanere un bene pubblico», conclude.

Entrambi i sindaci, infine, si dicono contrari all’aumento delle tariffe dell’acqua.