Velocizzare la Bologna-Bari, le imprese fanno pressing sui parlamentari abruzzesi

TERAMO – Fronte comune imprese abruzzesi-politica per dare corpo alla speranza di estendere all’Abruzzo la velocizzazione della linea adriatica Bologna-Bari. Dieci sigle di altrettante associazioni d’impresa – espressione del mondo dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, dell’industria e della cooperazione – hanno fissato in agenda un primo appuntamento con i parlamentari abruzzesi (ma al tavolo sono stati invitati anche il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello, il sottosegretario all’Attuazione del programma Giovanni Legnini, il presidente della Regione Gianni Chiodi), per il 7 settembre prossimo a Pescara: all’ordine del giorno dell’incontro, in programma alle 10.30 nella sala Camplone della Camera di commercio, l’inserimento nel Piano nazionale delle infrastrutture della somma necessaria a realizzare l’intervento, "fissato di recente dallo stesso amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti – dicono -, in circa un miliardo e mezzo di euro. La richiesta ai parlamentari abruzzesi, di maggioranza e opposizione, è di sostenere senza distinzioni la proposta di inserire la velocizzazione della linea Bologna-Bari tra le priorità del Piano nazionale per le infrastrutture. "Senza questo passaggio preliminare diventerebbe poi quasi impossibile inserire l’Abruzzo nei circuiti che contano: che sono quelli – scrivono ai rappresentanti politici le associazioni d’impresa – del prolungamento del Corridoio Baltico-Adriatico (ora limitato a Ravenna) fino a Brindisi, permettendo all’Abruzzo di inserirsi nelle vie continentali Nord-Sud ed Est-Ovest". Da qui la richiesta al Governo "di battersi con la Commissione Europea per consentire questo prolungamento nelle reti Ten-T, anche sull’area adriatica, al fine di permettere la realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria". A sostegno delle loro tesi, le dieci sigle chiamano lo stesso ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, "che all’atto dell’insediamento – scrivono – dichiarò di perseguire l’obiettivo di evitare che nel Paese ci siano servizi di serie A e servizi di serie B".