Il Tar accoglie la sospensiva, Vicentini torna a fare il primario: «Riconosciuto il mio ruolo»

TERAMO – Il professor Carlo Vicentini, ha vinto il ricorso al Tar e torna a ricoprire il proprio ruolo al reparto di urologia del Mazzini. Il tribunale amministrativo regionale ha infatti accolto la richesta di sospensiva presentata dal primario universitario contro la decisione dell’azienda sanitaria di “defenestrarlo", all’indomani della mancata riconferma della convenzione con l’Università dell’Aquila per quel reparto. E’ soddisfatto il medico, da anni alla guida del reparto ospedaliero, per il cui primariato aveva vinto il concorso: «E’ stato riconosciuto il mio ruolo – ha commentato a caldo il professore universitario -. Il Tar con questa prima pronuncia ha accolto il motivo fondante del mio ricorso, il vulnus del contenzioso: il mio ruolo è a disposizione dell’Università dell’Aquila ed è quello per cui ho vinto il concorso. Non può essere sciolto in porzioni, la decisione accoglie l’unicità di questo aspetto, che rispetta le condizioni che legano la ricerca, l’assistenza e la didattica». Ma Vicentini è soddisfatto soprattutto perchè questa decisione riconsegna ai pazienti più sicurezza: «La sospensiva riconosce la traumaticità del metodo utilizzato: la decisione della Asl di rimuovermi dalla sera alla mattina ha prodotto difficoltà e disagi non solo alla ma professione ma ha colpito i pazienti negando loro la continuità dell’assistenza, il reparto nella sua organizzazione lavorativa. Il provvedimento adottato nei miei confronti, qualora fosse stato legittimo a parere della Asl, andava adottato con una certa gradualità, facendolo scivolare in un certo tempo, per garantire alla popolazione in cura di avere assistenza. E ciò non è stato. Senza considerare, poi, il colpo all’immagine della mia professione, che sarà valutata ovviamente in altra sede». Vicentini rientrerà dunque in reparto nel suo ruolo nelle prossime ore, il tempo di far notificare la decisione del Tar, sia all’Università aquilana che alla direzione generale dell’azienda sanitaria. In attesa poi della sentenza di merito, di cui la sospensiva di oggi è soltanto un passaggio preliminare.

VERROCCHIO: «CHIODI PRENDA LE DISTANZE DA VARRASSI» – E sulla vicenda interviene anche il segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio che si dice «Felice per il professore e per i suoi pazienti, e senza parole per la dirigenza di questa Asl che pensa di poter passare sopra le leggi a proprio piacimento». Secondo Verrocchio «quello che ha fatto la Asl con il reparto di Urologia è qualcosa di micidiale, e spero che la giunta regionale tragga al più presto le conclusioni di questo fallimento. Il Tar ha detto ciò che pensavano praticamente tutti, tranne Varrassi e il suo cerchio magico. Il Tar ha detto che Vicentini non poteva essere allontanato in quella maniera. Vicentini, tra i migliori urologi a livello nazionale, è stato cacciato da un giorno all’altro e il suo reparto lasciato senza una guida per motivazioni che molto probabilmente nulla hanno a vedere con la politica sanitaria. Credo che questo atto di Varrassi sia la ciliegina sulla torta di una gestione della Asl teramana che in questi anni ha agito in maniera arrogante e che è stata assolutamente organica alle esigenze politiche del centrodestra. È inutile che adesso Chiodi provi a prendere le distanze, perché la gestione Varrassi, e tutto ciò che ne è seguito, è stata sostenuta ed avallata da questa giunta regionale. Spero che ora tutto il centrodestra, che si è sperticato in queste settimane a denigrare le migliaia di cittadini che hanno sottoscritto le dimissioni di Varrassi, guardi a quelle firme con il rispetto che si deve loro».