Col ritorno di Vicentini si ferma la raccolta firme contro Varrassi

TERAMO – Dopo aver toccato quota 6300 firme il comitato promotore contro il manager Asl Giustino Varrassi ha annunciato l’interruzione della raccolta dopo che il Tar ha accolto la richesta di sospensiva presentata dal primario universitario contro la decisione dell’azienda sanitaria di “defenestrarlo". "Una brutta pagina della sanità teramana si è conclusa – ha dichiarato uno dei membri del comitato Valdo Di Bonaventura- ma saremo pronti a mobilitarci ogni volta che la cosa pubblica verrà sfruttata per cavalcare battaglie o fini personali". La raccolta firme ha toccato 34 Comuni, come spiegato dal promotore, il blogger Giancarlo Falconi: "Abbiamo avuto modo di toccare con mano i disagi delle zone interne, come Bisenti, Castilenti, Isola del Gran Sasso. In queste aree sarebbe sufficente una spesa di 20mila euro all’anno per mantenere in vita i servizi d’emergenza quali il 118 e la Croce bianca. Invece la Asl preferisce deliberare fondi per portare avanti la battaglia legale contro il primario di Urologia, interrompendo così anche un servizio pubblico. E’ inaccetabbile". Della stessa linea anche Tommaso Di Febbo di Sel e Sandro Santacroce del Prc che hanno definito i pronunciamento del tribunale amministrativo una "bocciatura per tutto il centrodestra teramano". "Fa rumore il silenzio di Chiodi sulla sanità teramana – ha commentato ancora Falconi -. E’ singolare che il governatore si pronunci pubblicamente su Facebook sui temi più disparati, ma non riasci alcuna dichiarazione su quanto accade nella sua città". Infine una stoccata è stata rivolta anche verso gli esponenti del Pd teramano assenti dalla conferenza stampa odierna: «Dispiace che il Pd, non essendo abituato a vincere, sia stato assente da questo traguardo» .