Melania: fratello Parolisi, forse Salvatore sa e non parla

 Rocco a ‘Quarto Grado’,qualcuno potrebbe averlo minacciato (ANSA) TERAMO – "Forse Salvatore sa qualcosa, ma non parla. Viene da chiedersi: ‘ma se fosse stato minacciato da qualcuno e per timore lo tenesse nascosto?’". Rocco Parolisi, parla della vicenda che vede coinvolto il fratello Salvatore e lo fa con un’intervista telefonica a "Quarto Grado" che sarà trasmessa stasera. "Stando agli atti e secondo il mio pensiero – dice – Salvatore è innocente, ma è il giudizio di un fratello". "Noi non sappiamo quello che è successo", prosegue Rocco Parolisi, ma se avessimo una pista alternativa, l’avremmo fornita agli inquirenti. Vogliamo la verità, perché teniamo alla nostra famiglia e a quella di Melania". "Escludo l’amore cieco per Melania, ma mio fratello voleva bene al nucleo familiare", prosegue. "Non sapevo che tra loro ci fosse crisi: l’ho scoperto qualche giorno dopo l’accaduto. Sono rimasto male quanto sono venuto a conoscenza della storia parallela e provo rabbia per il fatto che Salvatore non ne abbia informato subito la magistratura". "Salvatore era un ragazzo tranquillo, un ‘bonaccione’ – ricorda il fratello Non si allontanava mai da casa, giocava nel quartiere". Sulla circostanza per la quale nessun amico abbia mai difeso il fratello, Rocco replica: "È vero: ma dobbiamo partire dal presupposto che si è arruolato giovane e ha lasciato nella prima adolescenza tutti i suoi amici (che ora sono sparsi per l’Italia per lavoro). Da quando Salvatore si è arruolato e lavorava per lo Stato, queste amicizie sono venute meno. Gli unici amici che potrebbe avere, sono i commilitoni". "Ho parlato con Salvatore due mesi fa" conclude Rocco Parolisi, "era sfiduciato per come sono andate le cose e mi ha detto che è pronto a sostenere la sua innocenza. È un ragazzo testardo e con forza d’animo. Non credo che per lui ci sarà un’altra condanna". Il prossimo 25 settembre inizierà presso la corte d’Assise d’appello dell’Aquila il processo di secondo grado per l’omicidio di Melania Rea, In primo grado Parolisi è stato condannato all’ergastolo per aver ucciso la moglie con 35 coltellate nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto