Rifiuti, un commissario e la nascita dell'autorità Agir nella nuova legge regionale

TERAMO – Un solo Ambito territoriale ottimale (Ato), coincidente con l’intero territorio regionale, che sostituirà i 13 comprensori intercomunali, con l’obiettivo di ridurre la frammentazione di un settore in cui oggi operano circa 200 soggetti: è quanto prevede la riforma del sistema regionale dei rifiuti, definita "un provvedimento di portata storica" dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, e dall’assessore Mauro Di Dalmazio, secondo i quali "l’Abruzzo sarà a posto per i prossimi 15 anni, con costi più bassi e meno sprechi". La legge, riguardante l’"attribuzione delle funzioni relative al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e modifiche alla legge regionale 45 del 2007", è stata approvata a maggioranza dal Consiglio regionale nel corso dell’ultima seduta. Ad illustrarne i contenuti, in conferenza stampa, sono stati Chiodi, Di Dalmazio, il dirigente del Servizio Gestione Rifiuti della Regione, Franco Gerardini, e il direttore degli Affari della Presidenza, Antonio Sorgi. La legge, in particolare, prevede: l’istituzione di un’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, denominata Agir, che svolge funzione di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio, la cui assemblea è costituita da tutti i Comuni della regione, da un consiglio direttivo, da un direttore generale e da un revisore dei conti; la nomina di un Commissario regionale, scelto tra i dirigenti regionali, per l’avvio delle procedure di costituzione dell’Agir, che, tra l’altro, avrà il compito di promuovere l’unitarietà delle gestioni esistenti; l’applicazione i poteri sostitutivi da parte della Regione in caso di inerzia degli enti inadempienti. La norma prevede inoltre che l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani avvenga secondo ambiti o bacini territoriali ottimali definiti da un Piano d’Ambito che sarà approvato dall’Agir. "La riforma – ha sottolineato Di Dalmazio – ridisegna completamente l’organizzazione regionale dei rifiuti, e questa non era una cosa né facile né scontata, considerando che mira ridurre la frammentarietà nelle gestione del settore ed eliminare inefficienze, inerzie ed inadempimenti che, nel tempo, hanno comportato un sensibile aumento dei costi per i cittadini". Sottolineando che "l’autosufficienza impiantistica in Abruzzo non c’è perché gli impianti non son stati realizzati", Di Dalmazio ha affermato che "l’attuazione sarà il terreno su cui ci andremo a cimentare, proprio per evitare che ci siano ulteriori dilazioni. La puntuale applicazione della legge, che prevede un ruolo centrale dei Comuni – ha detto ancora l’assessore – ed il celere utilizzo degli oltre 40 milioni di euro programmati per differenziata, riciclo e impianti, consentiranno di raggiungere l’obiettivo di un ciclo dei rifiuti in linea con le migliori esperienze europee". Sul fronte differenziata, Di Dalmazio ha spiegato che "dal misero 20% del 2009 si è passati al 38% del 2012, mentre le certificazioni del 2013 parlano di un 43% circa, dato che, nonostante la mancanza di impianti, supera la media del centro Italia". "Posso annunciare – ha detto Chiodi – che la regione Abruzzo, in materia di rifiuti, sarà presto a posto per i prossimi 15 anni, con un sistema che, grazie alla nostra riforma, dovrebbe portare ad una maggiore efficienza ed a costi più bassi per i cittadini. Chiunque può gestire servizi pubblici aumentando le tasse, ma la difficoltà è avere la capacità di offrire servizi migliori a costi più bassi. L’Abruzzo ha preso questa direzione", ha concluso il governatore ricordando che "quando siamo arrivati avevamo quattro emergenze: sanità, debito, rifiuti e trasporti".