Investimento sospetto, la procura contesta l'omicidio volontario

ROSETO  – Per la procura di Teramo l’investimento mortale di Roberto Natalini, verificatosi un mese fa sulla statale Adriatica a Roseto, fu un omicidio volontario. Secondo il pubblico ministero Davide Rosati, che ha sostituito la collega Greta Aloisi nella conduzione dell’inchiesta, A.B., il commerciante 38enne alla guida dell’utilitaria che investì il rosetano di 52 anni in sella alla sua bicicletta elettrica, lo fece deliberatamente. Il commerciante è stato convocato dalla procura e sarà ascoltato il 18 ottobre: in quella sede gli verrà notificato l’avviso di garanzia per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e della minorata difesa. La modifica dell’ipotesi di reato era nel’aria. All’indomani dell’incidente mortale, la magistratura aveva approfondito l’aspetto dei rapporti tra vittima e investitore, uniti da un rapporto condito da anni di dissidi e contrasti molto accesi. I due non erano in buoni rapporti e la coincidenza dell’incidente stradale per molti era suonata come un incontro voluto o, quanto meno, non evitato. L’allora pm Aloisi dispose ed eseguì anche una simulazione dell’incidente sullo stesso luogo della tragedia, con mezzi simili a quelli coinvolti per cercare dalla perizie una traccia utile per chiarire l’esatta dinamica e una valutazione più attenta. Non è chiaro su quale base la procura abbia deciso di modificare l’iniziae contestaione di omicidio colposo in delitto volontario: sarà lo stesso confronto con il pubblico ministero a fornire maggiori delucidazioni in merito. A.B. subito dopo l’incidente si allontanò senza prestare soccorso alla vittima, ma presentandosi nel cuore della notte al comando della Polstrada di Giulianova: per questo è indagato anche per omissione di soccorso.