Droga: stroncato traffico con Balcani, snodo nel pescarese

TERAMO – Blitz dei carabinieri del Ros, che hanno stroncato un traffico di droga dai Balcani: 71 le persone
di cui la Procura distrettuale antimafia dell’Aquila ha chiesto e ottenuto l’arresto per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Sequestrati oltre due quintali di eroina afgana e 5 quintali di marijuana. La maxi operazione dei carabinieri, denominata ‘Ellenika’, è tuttora in corso in Italia, Albania, Bosnia e Kosovo. Nel mirino del Ros una organizzazione ramificata in diversi paesi e regioni, ritenuta responsabile del
traffico di centinaia di chili di eroina e marijuana. Le indagini, spiegano gli investigatori, sono state sviluppate nell’ambito di un progetto europeo di contrasto alla criminalità balcanica, con il supporto di Europol e della Dcsa, in stretta collaborazione con la polizia albanese, bosniaca, slovena, croata e kosovara. Gli oltre due quintali di eroina e i cinque quintali di marijuana sequestrati erano destinati ad una organizzazione radicata in Abruzzo, che commercializzava la droga sul mercato locale e su quelli delle Marche e della Puglia. Un’operazione antidroga internazionale cominciata nel marzo 2009 a seguito dell’arresto di un corriere italiano intercettato dai Carabinieri di Udine con mezzo chilogrammo di eroina e proseguita con l’uso anche di infiltrati e collaboratori di giustizia, in totale oltre 200 uomini coinvolti. Questo l’avvio dell’operazione che ha portato questa mattina all’arresto di 71 persone stroncando un vasto traffico internazionale di stupefacenti, portato alla luce istituendo una sala operativa presso Europol per il coordinamento delle attività nei diversi Paesi interessati, anche con l’impiego di un ufficio mobile. Il sodalizio albanese era in grado di approvvigionarsi di eroina afgana direttamente dai fornitori turchi, introducendo poi il narcotico in diversi Paesi europei, oltre che in Italia, dove alcuni connazionali erano incaricati di supervisionare le periodiche spedizioni, assicurando il collegamento con esponenti di spicco di gruppi criminali locali, per la successiva commercializzazione sui ricchi mercati italiani; in particolare nell’area pescarese è stato individuato il principale snodo per lo smercio dell’eroina introdotta sul territorio nazionale. Il procuratore distrettuale antimafia dell’Aquila, Fausto Cardella, e il sostituto procuratore Antonietta Picardi, al termine delle indagini eseguite dal raggruppamento operativo speciale dell’Arma dei Carabinieri, hanno ottenuto dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella le ordinanze di custodia cautelare. I reati contestati a vario titolo sono di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione di armi da fuoco, che venivano utilizzate per imporre la supremazia nei confronti dei concorrenti, e di trasferimento fraudolento di beni. Le indagini hanno accertato l’operatività di tre distinte associazioni criminali. Un gruppo fornitore facente capo ai narcotrafficanti Indrit Dokle e Izet Krasniqi, costituito principalmente da soggetti di nazionalità albanese, articolato su due cellule, rispettivamente radicate in Albania, tra Durazzo e Tirana, e in Kosovo, a Prizren, con proiezioni in diverse città italiane, tra le quali Pescara, La Spezia, Milano, Bergamo, Padova, Udine, Asti, Mantova, Firenze, Roma, Ravenna, Imola, Bologna, Taranto, Bari e Lecce. Un secondo gruppo capeggiato da Adnan Ilijazagic che si occupava del trasferimento dei carichi di eroina e al reclutamento dei relativi corrieri, con basi in Bosnia, a Velika Kladusa, e con proiezioni in tutta Europa. Un terzo gruppo orbitante intorno alla famiglia del pescarese Enzo Gargivolo che gestiva ingenti flussi di eroina, attivo in Pescara e nelle province limitrofe.