Liste d'attesa, l'Abruzzo lancia un nuovo modello

TERAMO – La Regione Abruzzo ha avviato un progetto, in collaborazione con l’Agenas, l’agenzia nazionale della Sanità, per il monitoraggio dei tempi di attesa per l’attività intramoenia. Ad annunciarlo è Gianni Chiodi nel ruolo di Commissario per la Sanità, che in questo modo intende affrontare il problema dei tempi di attesa a cui sono costretti i pazienti abruzzesi sia per i ricoveri che per le prestazioni ambulatoriali. «Il progetto dell’Abruzzo – spiega Chiodi – prevede che le 43 prestazioni obbligatorie secondo il Piano nazionale del governo delle Liste di attesa vengano monitorate per singolo professionista che svolge la libera attività professionale intramoenia. L’impostazione suggerita dall’Abruzzo ha trovato consenso anche in altre regioni come la Campania, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, la Sardegna, il Piemonte e la Puglia. In questo modo sarà possibile interrogare il sistema ed avere a disposizione tutti i dati per il controllo». È significativo che «secondo i radiologi – precisa Chiodi – più del 50% delle prestazioni di diagnostica per immagini risulti inappropriato: proprio per questa ragione va garantita l’appropriatezza della prescrizione da parte dei medici di medicina generale e dagli specialisti della Asl al fine di eliminare prestazioni inutili e ripetizioni improprie». Ma proprio sul fronte dei tempi di attesa, dagli ultimi dati pubblicati dal ministero della Salute emerge che l’Abruzzo per la maggior parte dei tempi rilevati è nella media nazionale e in molti casi registra delle buone performance. È il caso della chemioterapia per la quale, nel 2012, l’attesa in Abruzzo è di 9 giorni contro una media nazionale di 22 con punte di 77,8 giorni in Campania, di 19,6 in Emilia Romagna e di 16,4 in Lombardia. Per attività "salvavita" come la coronografia, sia nel 2010 che nel 2011 l’attesa in Abruzzo, tra le più basse in Italia, è di 4 giorni contro una media nazionale di 29 e 29,8. L’analisi del Ministero distingue i tempi tra quelli relativi ai ricoveri programmati e quelli urgenti, in classe di priorità con ricoveri entro 30, 60, 180 giorni ed entro un anno. Per quelli programmati, nel 2012, si registrano dei tempi di attesa minimi anche per interventi come il tumore al colon retto in cui l’attesa nella nostra regione è stata di 13,9 giorni contro una media nazionale di 21,4 giorni, registrando il tempo più basso dopo la provincia di Bolzano e il Molise. Per l’angioplastica coronarica, che si esegue dopo un infarto acuto, la media nazionale è di 24,8 giorni, mentre in Abruzzo i tempi per il ricovero programmato sono di 14,9 giorni e tempi più bassi si registrano solo nelle Province di Trento, Bolzano e in Toscana. L’intervento programmato per protesi all’anca in Abruzzo ha tempi di attesa di 46,6 giorni contro una media nazionale di 79,7 con punte di 73,9 in Toscana, 86,5 in Lombardia, 102,5 in Emilia Romagna e 106,5 in Veneto. Nei ricoveri per classi di priorità, ovvero quelli urgenti, l’Abruzzo ha buone performance per l’angioplastica coronarica sia a 30 giorni che a 60 giorni dove con un attesa media di 12,9 giorni contro una media nazionale di 30,9 la nostra regione presenta il tempo più basso. Per il bypass coronarico i tempi sono al di sotto della media nazionale nei ricoveri a 180 giorni, invece da migliorare sono quelli a 30 e a 60 giorni. Per gli interventi alla protesi dell’anca, per tonsillectomia, per il tumore al colon retto, per il tumore all’utero i tempi di attesa sono al di sotto della media nazionale per tutte le classi di priorità. Tempi invece troppo lunghi si registrano per gli interventi al tumore alla mammella e al polmone sia nei ricoveri programmati che in quelli urgenti. Il Commissario Chiodi nel commentare le tabelle del Ministero, diche che «i dati in Abruzzo sono buoni, sia per i ricoveri programmati sia per quelli urgenti a dimostrazione del miglioramento nel funzionamento dei nostri ospedali. Ma questo è solo un primo passo per poter fornire dei servizi sanitari che rispondono alle esigenze dei cittadini. L’obiettivo – conclude il Commissario – è di ridurre ancora di più i tempi di attesa soprattutto nei ricoveri urgenti ma anche per le prestazioni di specialistica ambulatoriale annullando le inappropriatezze».