TERAMO – «Abbiamo sbagliato le procedure precedenti, facciamo mea culpa»». Così il sindaco Maurizio Brucchi ha esordito rispondendo alle critiche del centrosinistra in merito allo svincolo del Lotto zero alla Gammarana. Oggi pomeriggio il Consiglio comunale ha approvato, senza i voti della minoranza, il progetto definitivo dello svincolo, approdato per la quarta volta in Consiglio e bloccato più volte dai ricorsi al Tar dei residenti espropriati. Brucchi ha bacchettato la minoranza, sottolineando che i ritardi del Lotto zero sono stati dovuti anche ad «un’intera classe politica che nel 1989 si è messa davanti alle ruspe per bloccare i lavori». Il progetto è stato presentato dall’assessore alla Pianificazione strategica Giacomo Agostinelli, che ha puntualizzato l’importanza dell’opera per lo sviluppo dell’intera zona, «che si lega anche all’accordo di programma per valorizzazione dell’ex Villeroy e dei capannoni del Consorzio industriale, abbiamo anche raggiunto un accordo con la Curatela fallimentare per i terreni su cui c’era un contenzioso che verrà portato in Consiglio a novembre, un aspetto non secondario è quello relativo all’Imu, che il Comune incasserà e che ammonta a circa 1 milione di euro», aggiungendo anche che i lavori potranno partire entro gennaio. Ma le polemiche da parte del’opposizione non sono mancate: pur riconoscendo l’importanza strategica dello svincolo, gli esponenti della minoranza hanno bocciato con un secco no il progetto così come presentato dalla maggioranza. Il consigliere Siriano Cordoni ha sottolineato, in particolare, l’impatto ambientale e l’eccessiva vicinanza ai campi sportivi dell’Acquaviva, il consigliere Maurizio Verna (Pd) è tornato a sollevare dubbi sull’iter amministrativo seguito, così come Manola Di Pasquale (Pd) ha fatto notare la serie di errori che sarebbero stati commessi, dalla scelta dell’ubicazione al costo eccessivo del progetto.
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