"Hallo fish", quando la pesca diventa reato

GIULIANOVA – La Guardia costiera l’ha chiamata "Hallo fish" e non si è trattato di un vero e proprio benvenuto per i contravventori delle regole della pesca e della commercializzazione del pescato. E’ l’operazione che tra il 28 ottobre e il 3 novembre, ha passato al setaccio l’intera filiera della pesca su tutta la costa teramana, in contemporanea con le altre tratte di Abruzzo e Molise. Gli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova hanno eseguito controlli in mare con l’impiego delle motovedette e con personale a terra nelle zone di sbarco del pescato e nei punti dove il prodotto viene commercializzato, come mercati ittici, pescherie e ristoranti. La più diffusa violazione riscontrata è quella sull’etichettatura dei prodotti ittici, ossia l’assenza di qualsivoglia informazione sulla provenienza e sulla ‘storia’ del prodotto. Numerose anche le violazioni sulle disposizioni della pesca nelle varie zone e sull’utilizzo delle attrezzature. Le denunce state presentate a carico di 4 ristoratori sono state presentate denunce penali per non aver indicato nel menu il prodotto decongelato, configurando così il reato di frode in commercio; la detenzione, a bordo di una motopesca, di prodotto ittico di taglia inferiore al minimo consentito e di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione. Importante è stato poi il sequestro di 30 esemplari di tonno rosso, specie sottoposta a programma di ricostruzione da parte della Comunità Europea, per un peso complessivo di oltre una tonnellata, che era destinato al mercato della capitale. Olre alla sanzione aministrativa di 8.000 euro, è stato disposto anche il sequestro del tonno, successivamente venduto all’asta pubblica, con ricavato destinato alle casse dell’Erario. In totale, oltre al sequestro di una tonnellata e mezzo di pescato irregolare, sono state 217 le ispezioni effettuate, 49 le sanzioni amministrative elevate per un importo complessivo di oltre 100mila euro, sei denunce penali e 13 attrezzati da pesca sequestrati. Nel Teramano, in particolare, le sanzioni amministrative ammontano a 10mila euro, ni confronti di alcune motopesca che non rispettavano la giornata di fermo settimanale, tra i quali uno con a bordo una persona irregolarmente imbarcata, e nei confronti di due esercizi commerciali che detenevano nei banchi frigo per la vendita al pubblico, oltre a prodotti ittici privi di qualsiasi documentazione relativa alla loro tracciabilità, anche prodotti ittici carenti di etichettatura.