Quale movida? Ecco le richieste del "popolo della notte"

TERAMO – La Movida? C’è chi la vorrebbe “spegnere” e chi, semplicemente, dice che non esiste. Una dicotomia che sembrava aver trovato una sintesi adeguata in seguito all’incontro tra il sindaco Maurizio Brucchi e i gestori di bar e pubblici esercizi, invitati a Palazzo di Città per trovare un accordo non solo su decibel e orari da rispettare, ma anche sull’utilizzo delle toilette, quelle interne ai bar, ma anche dei diurni comunali. Il sindaco, tra le altre cose, ha raccomandato ai titolari di pubblici esercizi di mantenere aperti i propri servizi igienici (e qualcuno si è anche risentito perché ha interpretato l’invito come esteso anche ai “non clienti”), e, nel frattempo, si è impegnato a mantenere aperto fino a tardi il diurno che si torva nel sottopasso di piazza Martiri. Ma c’è chi pensa che la soluzione trovata non sia affatto sufficiente.

«IL CENTRO E’ DIVENTATO UN DORMITORIO PER RICCHI» – E tra le voci “contro” c’è quella del titolare dell’osteria “L’Assenzio”, in via Capuani. «Il problema non è la movida – afferma Gianni Ciardelli – casomai è portare la gente a Teramo, che non viene più perché non ha più stimoli, a cominciare dal costo dei parcheggi, che è troppo  alto, la promessa di aprire il parcheggio dell’ex carcere è rimasta disattesa. Ormai il centro storico è diventato un quartiere-dormitorio per ricchi che la notte non vogliono essere disturbati, ormai l’unica “movida” la fa la Teramo Ambiente, quando carica la spazzatura. La politica non aiuta i titolari di bar e pubblici esercizi: ad esempio la Tia è alle stelle, i costi per l’occupazione del suolo pubblico sono aumentati, ad Ascoli, invece, la tariffa è stata dimezzata e, al contrario, hanno quasi raddoppiato la metratura interna massima per i bar». E sulla cattiva abitudine di fare pipì e anche altro davanti ai portoni in centro? «Sicuramente i pubblici esercizi devono tenere aperti i bagni, ma i problemi non si verificano tanto fino a quando noi siamo aperti, ma dalle 2 in poi, perché non esistono bagni chimici in questa città, il Comune ha deciso di aprire un bagno pubblico, ma ne servirebbero altri, ad esempio verso piazza Garibaldi».    

«AMPLIARE GLI ORARI PER LA MUSICA NEI FINE SETTIMANA» –  E c’è chi, invece, pur accettando le regole imposte dal sindaco, chiede qualche margine di manovra in più. «E’ giusto il richiamo all’ordine e che ci siano dei controlli da parte della Polizia Municipale – afferma Alessandro Marrone del Caffè Cerulli – il rispetto dei decibel e delle ordinanze è importante, ed è vero che c’è chi tiene i bagni chiusi. Credo però che lo stop alla musica all’1, il venerdì e il sabato, sia un po’ riduttivo, io allungherei l’orario fino alle 2».

I CONTROLLI – Come ha annunciato il sindaco Maurizio Brucchi, spetterà alla Polizia Municipale, che si avvale anche dell’ausilio dell’Arta, effettuare i controlli a sorpresa. «Una delle zone più attenzionate e su cui riceviamo più segnalazioni – spiega il comandante Franco Zaina – è via della Verdura, mentre attualmente è rientrato l’allarme in piazza Sant’Anna, che, per un periodo, era stata presa di mira dai vandali. Finora abbiamo elevato 4 sanzioni da 3 mila euro per il mancato rispetto dei decibel e altre per la mancata esposizione delle tabelle con gli orari di apertura e chiusura, o il mancato rispetto degli stessi, e per la mancanza di autorizzazioni».

PROTESTE E IRONIA SU FACEBOOK –   C’è anche chi, come Massimiliano Zechini, uno dei nomi più conosciuti delle notti teramane, affida il suo sfogo al social network. «Non chiamatela movida! – scrive sul suo profilo – La movida è un’altra cosa e purtroppo a Teramo non appartiene più da un pezzo! Se il sabato vi fate un giro a Pescara lungo Corso Manthonè capirete la differenza!A Teramo ormai esiste solo qualche persona che parla a voce alta sotto casa di qualcuno che vuole dormire!…La movida a Teramo non esiste!». E sempre su Facebook c’è chi, come lo stesso Zechini, posta foto in cui si vede un’immagine (desolata e desolante) di Corso San Giorgio e di piazza Martiri praticamente vuoti, «ecco la movida teramana», è il commento ironico. C’è anche chi, nel commentare la questione, afferma: «movida teramana: mi imbarazzo solo a scrivere le due parole vicine…».